​​


Il cane Bruno, eroe della cinofila di Taranto, è stato ucciso con un’esca mortale: un wurstel pieno di chiodi



Un tragico evento ha colpito l’Unità cinofila da Soccorso di Taranto, con la morte di Bruno, un cane che si era distinto per il suo coraggio e la sua dedizione nel salvare vite umane. Il fedele animale è stato vittima di un gesto crudele: ha ingerito un wurstel contenente chiodi, lasciato intenzionalmente per nuocere. L’accaduto ha sollevato profonda indignazione e dolore, soprattutto da parte del suo conduttore, Arcangelo Caressa, che ha condiviso il dramma attraverso un post sui social.



Bruno era un cane con una missione speciale: aiutare gli esseri umani in situazioni di emergenza. Durante la sua carriera, aveva salvato nove persone disperse, guadagnandosi il rispetto e il riconoscimento delle autorità per il suo straordinario impegno. Tuttavia, la sua vita si è conclusa tragicamente a causa della crudeltà umana. Il 4 luglio, il suo conduttore ha trovato il corpo senza vita di Bruno e ha denunciato pubblicamente l’atrocità subita.

Nel suo post, Caressa ha espresso il dolore per la perdita del suo amico a quattro zampe: “Oggi sono morto insieme a te, questa mattina ho ritrovato il corpo esanime di Bruno. Purtroppo Bruno è stato ucciso, gli hanno buttato dei wurstel con dei chiodi dentro. Non pubblico le foto di questa atrocità perché rimarreste scioccati. Lo avete ucciso facendolo soffrire per ore.” Queste parole hanno evidenziato non solo la sofferenza fisica del cane, ma anche il vuoto emotivo lasciato dalla sua scomparsa.

Bruno non era solo un cane da soccorso, ma un simbolo di altruismo e dedizione. Il suo conduttore ha ricordato i risultati raggiunti dal suo fedele compagno: “Nella tua breve missione hai riportato a casa 9 dispersi. Sei stato premiato dalle massime autorità per il tuo lavoro. Hai lottato per una vita intera ad aiutare l’essere umano, e lo stesso umano ti ha fatto questo. Quando un vostro parente avrà bisogno di Bruno, lui non ci sarà.” Questo messaggio sottolinea l’impatto che la perdita di Bruno avrà non solo sulla sua famiglia, ma anche sulla comunità che aveva beneficiato del suo lavoro.

Le autorità stanno ora indagando sull’accaduto per identificare i responsabili di questo gesto crudele. La pratica di disseminare esche avvelenate o modificate per danneggiare gli animali domestici non è purtroppo nuova e rappresenta un grave rischio per la sicurezza degli animali e delle persone.

Le esche avvelenate, che includono wurstel ripieni di chiodi o altre sostanze tossiche, sono spesso lasciate in luoghi frequentati da animali domestici come parchi, aree cani o giardini privati. In alcuni casi, i malintenzionati lanciano queste esche oltre le recinzioni delle abitazioni private, colpendo specificamente gli animali del vicinato. Questo tipo di comportamento criminale richiede una risposta immediata e coordinata da parte delle autorità competenti.

Se si sospetta la presenza di esche avvelenate, è fondamentale evitare di toccarle direttamente. La prima azione da compiere è contattare le Forze dell’Ordine o le autorità locali per segnalare il ritrovamento. È utile fotografare l’esca e indicare con precisione il luogo e l’orario del ritrovamento, così da fornire prove utili alle indagini. Inoltre, condividere informazioni sui gruppi cittadini online può aiutare a prevenire ulteriori danni, avvisando altri proprietari di animali domestici.

La morte di Bruno rappresenta una perdita significativa per l’Unità cinofila e per tutti coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato. Il suo sacrificio ricorda quanto sia importante proteggere gli animali domestici da gesti crudeli e sensibilizzare la comunità su questi rischi. Mentre le indagini proseguono, il ricordo di Bruno continuerà a vivere come simbolo di coraggio e dedizione verso gli altri.



Add comment