Il dottor Paul Burton, direttore medico di Moderna, ha dichiarato al Guardian che entro il 2030 saranno disponibili vaccini a mRNA capaci di contrastare efficacemente cancro, malattie cardiache e altre patologie, potenzialmente salvando centinaia di migliaia, se non milioni, di vite .
Durante l’intervista, Burton ha espresso un convincente ottimismo: “Avremo quel vaccino e sarà altamente efficace e salverà molte centinaia di migliaia, se non milioni di vite. Penso che saremo in grado di offrire vaccini contro il cancro personalizzati contro diversi tipi di tumore a persone in tutto il mondo” . Questi progetti estendono il successo ottenuto con lo Spikevax durante la pandemia, sfruttando la capacità dell’mRNA di istruire il sistema immunitario in modo molto specifico.
La tecnologia si fonda su un processo personalizzato: si preleva una biopsia del tumore, il DNA viene sequenziato e l’analisi tramite intelligenza artificiale individua mutazioni uniche delle cellule cancerogene. Successivamente, un vaccino a mRNA viene progettato per stimolare le cellule immunitarie a riconoscere e attaccare selettivamente quelle malate nel corpo del paziente .
Un esempio concreto proviene da studi su pazienti con melanoma, in cui un vaccino mRNA sperimentale combinato a Keytruda ha ridotto del 44% il rischio di morte o recidiva rispetto al solo immunoterapico . Questo progresso evidenzia come la tecnologia possa trasformare radicalmente l’approccio terapeutico oncologico.
L’ambito di applicazione si estende anche oltre il cancro. Burton ha sottolineato: “se hai mai pensato che l’mRNA fosse solo per le malattie infettive, o solo per Covid, l’evidenza ora è che non è assolutamente così. Può essere applicato a tutti i tipi di aree patologiche; contro il cancro, le malattie infettive, le malattie cardiovascolari, le malattie autoimmuni, le malattie rare” . Studi sono in corso anche su vaccini per cardiopatie, condizioni autoimmuni e malattie rare, alcuni dei quali hanno già ricevuto dallo FDA la designazione di “terapia rivoluzionaria”.
Tuttavia, i progressi ottenuti durante la pandemia sono legati a ingenti investimenti e a una rapida espansione della ricerca che normalmente richiederebbe 10–15 anni per maturare . Non perdere questo impeto sarà fondamentale secondo altri esperti. Il professor Andrew Pollard dell’Oxford Vaccine Group ha avvertito che una deviazione dell’attenzione verso priorità geopolitiche, come il conflitto ucraino, potrebbe compromettere gli investimenti sanitari essenziali .
L’amministratore del Cepi, Richard Hackett, ha ribadito l’importanza di mantenere elevati finanziamenti per prevenire rischi pandemici, equiparabili a quelli militari, opponendo la richiesta di stanziamenti militari senza adeguati investimenti sanitari .
In conclusione, le grandi potenzialità dei vaccini a mRNA – sviluppati con successo contro la pandemia – si estendono rapidamente a patologie finora non affrontabili con la stessa efficacia. La promessa di vaccini personalizzati contro tumori, malattie cardiache e condizioni rare appare oggi concreta: resterà da garantire la continuità politica e finanziaria del programma per mantenere lo slancio innovativo fino al 2030.
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