La situazione attuale riguardante il Festival di Sanremo si è complicata dopo che il Comune ligure ha deciso di indire una gara per l’assegnazione dell’evento. Secondo quanto riportato da Adnkronos, la Rai sta studiando la possibilità di organizzare un festival alternativo in un’altra località. La dirigenza della Rai ha già chiarito, in risposta a domande del collega Andrea Parrella, che “Carlo Conti non potrebbe condurre il Festival se non in Rai”, blindando così il futuro dell’evento.
L’idea che sta prendendo piede è quella di dar vita a un “Festival della Musica Italiana”, un progetto che si distaccherebbe dalla tradizionale denominazione legata a Sanremo. La Rai, membro dell’European Broadcasting Union (EBU), intende mantenere la funzione di selezionare il rappresentante italiano per l’Eurovision Song Contest, anche se il festival dovesse tenersi in un’altra città.
Per quanto riguarda la località, Torino è emersa come possibile candidata. Sebbene non ci siano decisioni ufficiali al riguardo, il capoluogo piemontese è stato citato per il successo dell’Eurovision Song Contest del 2022, che ha ricevuto ampi consensi. La scelta finale della città dipenderà da vari fattori, tra cui la disponibilità di strutture adeguate e la qualità dell’accordo con l’amministrazione comunale. La Rai punta a stabilire una convenzione solida e duratura, evitando problemi simili a quelli riscontrati con Sanremo.
Nel frattempo, la Rai attende di esaminare la delibera del Comune di Sanremo riguardante il bando di gara. Questa delibera ha suscitato irritazione tra i vertici di viale Mazzini, specialmente per la richiesta di un aumento significativo del compenso per l’organizzazione dell’evento, fissato a 6,5 milioni di euro annui, rispetto ai 5 milioni previsti dall’ultima convenzione. Inoltre, il Comune ha inserito una richiesta vincolante per la realizzazione di altri quattro programmi televisivi in onda dalla città dei fiori.
Il Comune ha giustificato la delibera come il risultato di una riflessione sulle tempistiche necessarie per organizzare un evento di tale portata. Tuttavia, le speranze di un esito favorevole per il ricorso in appello al Consiglio di Stato sembrano scarse, dopo la decisione del TAR della Liguria, che ha dichiarato illegittimo l’affidamento diretto alla Rai senza gara. Il ricorso sarà discusso il prossimo 22 maggio.
Nonostante queste incertezze, la Rai continua a lavorare per la prossima edizione del festival, seguendo una tradizione consolidata che prevede l’inizio dei preparativi subito dopo la finale dell’anno precedente. L’opzione preferita rimane comunque quella di mantenere il festival a Sanremo, a condizione che possano essere ripristinate le condizioni degli anni passati. È innegabile che il festival rappresenti un evento cruciale per l’intrattenimento televisivo italiano, capace di illuminare la programmazione per oltre una settimana e di generare una raccolta pubblicitaria che ha superato i 65 milioni nell’ultima edizione, con un trend in crescita negli ultimi sei anni.
Pertanto, che il festival si tenga a Sanremo o in un’altra città, la Rai è determinata a realizzare l’evento, consapevole della sua importanza per il panorama musicale e culturale italiano. La situazione attuale rappresenta una sfida, ma anche un’opportunità per reinventare un evento che ha segnato la storia della musica italiana. La Rai, quindi, si prepara a navigare in queste acque turbolente, con l’obiettivo di garantire che il festival continui a prosperare, in qualsiasi forma esso possa assumere in futuro.
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