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Il fisioterapista di Diogo Jota, Miguel Goncalves, smentisce le voci diffuse sull’incidente che ha causato la morte del calciatore e del fratello, chiarendo le circostanze della tragedia



Miguel Goncalves, fisioterapista respiratorio che ha seguito Diogo Jota durante la sua convalescenza, ha deciso di intervenire pubblicamente per chiarire le circostanze che hanno portato alla tragica scomparsa del calciatore del Liverpool e della nazionale portoghese. Jota, 28 anni, è deceduto insieme al fratello André Silva in un incidente stradale avvenuto nel nord-ovest della Spagna, nella notte tra mercoledì e giovedì.



In un’intervista al quotidiano portoghese Record, Goncalves ha espresso il suo disappunto per alcune speculazioni emerse sui media e sui social riguardo alla vita privata del calciatore. “Ho letto alcune cose spiacevoli su internet e ne ho sentite anche sui media. Per essere chiari, Diogo e André non stavano facendo festa, non erano nella cosiddetta vita ‘da sballo’, non avevano niente che meritasse di essere sistemato. Niente”, ha dichiarato con fermezza.

L’incidente è avvenuto intorno alle 00:30 e solo poche ore prima Goncalves aveva lavorato con Jota, che si stava riprendendo da uno pneumotorace. L’intervento chirurgico era stato necessario dopo la recente partecipazione del calciatore alla Nations League, dove il Portogallo aveva trionfato contro la Spagna.

Dopo la vittoria, Jota aveva deciso di posticipare l’operazione ai polmoni per poter rappresentare la sua nazionale. Tuttavia, i medici gli avevano successivamente raccomandato di evitare i viaggi in aereo a causa della pressione in cabina. Per questo motivo, il calciatore aveva optato per un viaggio via terra e mare per tornare in Inghilterra, dove avrebbe dovuto unirsi al raduno del Liverpool il lunedì seguente.

Il piano di viaggio prevedeva l’utilizzo di un’auto a noleggio per raggiungere Santander, da cui avrebbe preso un traghetto per Plymouth, seguito da un ulteriore tragitto in auto fino al Merseyside. Secondo quanto riportato da Goncalves, Jota aveva scelto di viaggiare di notte per evitare il caldo e rendere il tragitto più confortevole.

La tragedia si è consumata quando la Lamborghini Huracan su cui viaggiavano i due fratelli è uscita di strada a causa dello scoppio di uno pneumatico durante un sorpasso. L’auto ha preso fuoco e per Diogo Jota e André Silva non c’è stato nulla da fare: entrambi sono morti carbonizzati. Il funerale del calciatore si terrà sabato mattina presso la Igreja Matriz di Gondomar, a pochi chilometri da Porto, sua città natale. Due settimane prima della tragedia, Jota aveva sposato la madre dei suoi tre figli, conosciuta ai tempi delle scuole superiori.

L’intervento di Miguel Goncalves è stato motivato dal desiderio di difendere la memoria del calciatore e fare chiarezza sui fatti. “Diogo non era una persona che viveva una vita sregolata. Era un professionista esemplare, dedito alla famiglia e al calcio”, ha aggiunto il fisioterapista.

La notizia della morte di Diogo Jota ha sconvolto il mondo del calcio e i tifosi del Liverpool, che hanno chiesto al club di ritirare la maglia numero 20 in suo onore. Durante la sua carriera, il calciatore si era distinto per il suo impegno e il suo talento, guadagnandosi l’affetto di compagni di squadra e tifosi.

La veglia funebre si terrà oggi pomeriggio e sarà seguita dal funerale nella mattinata di sabato. La famiglia di Jota ha chiesto rispetto per il loro dolore in questo momento difficile, mentre amici, colleghi e fan si uniscono nel ricordare il calciatore come un uomo straordinario, dentro e fuori dal campo.



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