Il villaggio si stava appena svegliando quella mattina presto, ma Giorgio Tonelli era già in piedi da un pezzo. Era sempre stato fiero della sua nipotina, Elena: intelligente, bella e dal cuore gentile.
Ma quel giorno, qualcosa lo metteva a disagio. Doveva essere una giornata come tante: passare in banca, aiutare Elena col trasloco nel nuovo appartamento… Eppure, dentro di sé, Giorgio sentiva che sarebbe successo qualcosa di imprevisto.
Elena gli sorrise grata, sapendo che il nonno faceva tutto con affetto e senza mai chiedere nulla in cambio. L’auto procedeva silenziosa, il solo suono era quello delle gomme sull’asfalto. Ma più si avvicinavano alla città, più il cuore di Giorgio batteva forte. Non riusciva a spiegarselo.
«Nonno, possiamo accostare un attimo?» chiese Elena, scrutando il cielo grigio. «Sembra che stia per piovere…»
«Nessuna pioggia, tesoro. Il sole uscirà», la rassicurò, anche se dentro era inquieto anche lui.
All’improvviso, un’auto nera con i vetri oscurati sbucò davanti a loro, bloccando la strada. Giorgio frenò di colpo: lo stridio delle gomme ruppe il silenzio. Quattro uomini scesero: i loro volti non promettevano nulla di buono. Uno di loro, alto e muscoloso, accese una sigaretta con fare lento, scrutando Giorgio ed Elena.
«Allora, vecchio… vediamo che cosa stai trasportando», ringhiò, avvicinandosi. «Pare che tu abbia fatto un bel prelievo stamattina in banca.»
Giorgio cercò di restare calmo, mettendo un braccio davanti a Elena per proteggerla.
«Non abbiamo nulla», rispose fermo, guardandolo dritto negli occhi.
Ma la situazione peggiorava. Uno degli uomini si avvicinò a Elena, osservandola con un sorriso inquietante.
«La nipotina è carina… Forse iniziamo da lei, se non ci dai i soldi.»
Elena si immobilizzò per la paura. Ma poi accadde qualcosa di inaspettato. Quando l’uomo le afferrò il braccio, da sotto il vestito floreale spuntò qualcosa che lasciò tutti a bocca aperta: una cintura nera da arti marziali.
Il volto del malvivente cambiò: la sorpresa si trasformò in paura. Anche Giorgio restò sorpreso.
Elena, pur arrossendo, non si tirò indietro. Con voce ferma disse: «Non cerco guai. Ma non sottovalutate né un vecchio né una ragazza.»
Le sue parole fecero esitare i criminali. Il capo, dopo qualche istante di silenzio, sogghignò: «Quindi la ragazza sa qualche trucco. Pazienza.»
Giorgio, ancora scosso, prese la parola: «Stiamo solo tornando in città. Ho ritirato dei soldi per pagare l’appartamento di mia nipote. Non ne abbiamo altri.»
L’uomo gettò la sigaretta e scrutò la cintura nera sotto il vestito. Esitava. Uno dei suoi compagni, il più giovane, con una smorfia nervosa disse: «Credo che abbiamo preso di mira le persone sbagliate…»
A sorpresa, uno degli uomini si avvicinò. Aveva un’aria diversa: non sembrava un delinquente qualunque. «Mi chiamo Riccardo. Forse oggi abbiamo fatto un errore. Ma cerchiamo solo un modo per sopravvivere.»
Elena, toccata dalle sue parole, propose qualcosa di folle ma sincero: «C’è una tavola calda poco più avanti. Il proprietario cerca sempre gente per scaricare la merce. Posso presentarvi.»
Il nonno annuì: «Non promettiamo miracoli. Ma se volete cambiare strada, forse questa è la vostra occasione.»
I quattro si scambiarono uno sguardo. Poi accettarono.
Giorgio e Elena li condussero alla tavola calda. Il proprietario, un uomo gentile di nome Peterson, accolse tutti con uno sguardo interrogativo, ma quando Giorgio spiegò, non fece domande. Offrì loro un lavoro per il giorno stesso: scaricare, pulire, aiutare in cucina.
«Non diventerete ricchi», disse, «ma uscirete da qui con qualche soldo guadagnato onestamente.»
Il capo dei delinquenti, Rodolfo, era scettico ma non rifiutò.
Prima di entrare, si voltò verso Elena: «Non avevo mai visto una cintura nera sotto un vestito. Hai fegato.»
«Mai giudicare dalle apparenze», replicò lei. «È la prima lezione che mi ha insegnato il mio maestro.»
Poco dopo, Giorgio ed Elena ripresero il viaggio. Il sole cominciava a filtrare tra le nuvole. «Hai fatto qualcosa di grande oggi», le disse il nonno. «Non solo per noi.»
Elena sorrise. «A volte basta solo dare una possibilità.»
E mentre si allontanavano, lasciandosi alle spalle un gruppo di uomini forse finalmente pronti a cambiare, entrambi capirono una cosa: la gentilezza e il coraggio possono trasformare anche le situazioni più pericolose in un’occasione di riscatto.
Add comment