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Il pitbull che ha attaccato la bambina di Acerra non appare violento: in corso nuovi test sul comportamento



Un pitbull di nome Tyson, responsabile dell’aggressione a una bimba di 9 mesi di Acerra, è stato trasferito in un canile di Frattaminore convenzionato con l’ASL Napoli 2 Nord. Secondo il veterinario che si occupa di lui e della cagnetta Laika, il compagno di vita della famiglia, il cane si è comportato in modo tranquillo da quando è stato affidato al canile. Tuttavia, nelle prossime settimane, su disposizione della magistratura, è previsto un controllo da parte di un veterinario comportamentalista per valutare l’eventuale pericolosità dell’animale.



Attualmente, i due cani sono sottoposti a esami approfonditi. Sono stati effettuati prelievi delle feci per cercare tracce di sangue o DNA umano ingerito, come previsto dalla prassi. Questi esami devono essere eseguiti entro 24 ore dall’incidente. I campioni sono stati conservati in frigoriferi speciali e, una volta autorizzati dalla magistratura, verranno inviati in laboratorio. I risultati sono attesi in un arco di tempo di circa sette-dieci giorni. Finora, non ci sono evidenze che confermino l’assenza di DNA umano sui cani. Dopo la loro presa in custodia, i veterinari dell’ASL hanno redatto una relazione che è stata presentata alla Procura.

Nel frattempo, si è svolta l’autopsia sulla piccola vittima e oggi si sono tenuti i funerali a Acerra, in forma privata. La famiglia ha richiesto rispetto e riservatezza durante questo momento di profondo dolore.

Il padre della bimba, un uomo di 24 anni, è stato ascoltato dalla Polizia di Stato su mandato della Procura di Nola. L’uomo, che lavora come barman in un distributore di carburante, ha confermato la sua versione degli eventi. Secondo quanto riferito, la sera dell’incidente si sarebbe addormentato con la figlia sul letto matrimoniale. Al suo risveglio, però, ha trovato il corpicino della bimba a terra, gravemente ferito dai morsi del cane. In seguito, è stato sottoposto a test tossicologici, risultando positivo ai cannabinoidi, ma negativo a sostanze come eroina e cocaina. Questi esami dovranno comunque essere confermati.

Dopo aver scoperto la tragedia, il padre ha portato la bimba all’ospedale Villa dei Fiori, dove è arrivato dopo la mezzanotte. I primi esami medici hanno confermato che le ferite sul corpo della piccola erano compatibili con quelle di un morso di cane. L’autopsia ha rivelato che la causa della morte è stata in particolare una ferita al collo, inflitta dai morsi del pitbull.

Attualmente, il padre è indagato a piede libero per omicidio colposo per omessa custodia e vigilanza del pitbull, che, come riportato, non era dotato di microchip, obbligatorio per legge. Gli investigatori stanno anche esaminando le registrazioni delle telecamere di sorveglianza della zona per trovare eventuali conferme al racconto fornito dal genitore.

La situazione ha suscitato grande attenzione mediatica e una forte reazione da parte della comunità locale. Molti cittadini si sono uniti nel cordoglio per la perdita della bimba e hanno espresso la loro solidarietà alla famiglia. Il caso ha sollevato interrogativi sulla responsabilità dei proprietari di animali domestici e sull’importanza di una corretta custodia, in particolare per razze considerate potenzialmente pericolose.

In questo contesto, l’attenzione si concentra ora sull’analisi del comportamento del pitbull Tyson. La decisione della magistratura di sottoporre l’animale a una valutazione comportamentale è un passo importante per determinare se possa rappresentare un rischio per la comunità. Gli esperti del settore sono in attesa di conoscere i risultati degli esami e di valutare la situazione.

La vicenda di Acerra ha riacceso il dibattito sull’adozione di misure più severe per la gestione dei cani di razza considerati pericolosi. Molti sostengono che sia necessario garantire una maggiore responsabilità ai proprietari, affinché episodi simili non si verifichino in futuro. La tragedia ha messo in luce la necessità di una maggiore sensibilizzazione riguardo alla custodia degli animali e all’importanza di educarli fin dalla giovane età.

Mentre la famiglia della bimba piange la sua perdita, le autorità locali e le associazioni animaliste sono chiamate a riflettere su come prevenire tali incidenti. Resta da vedere quali misure verranno adottate in seguito a questa tragica esperienza. La speranza è che si possano trovare soluzioni efficaci per garantire la sicurezza di tutti, umani e animali, in modo che simili tragedie non si ripetano.



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