L’eurodeputata Ilaria Salis ha ottenuto la conferma della sua immunità parlamentare per un solo voto, dopo che il Parlamento europeo ha respinto la richiesta del governo ungherese di revocarla. Salis, ex antagonista italiana, era accusata a Budapest di aver commesso violenze contro alcuni militanti di destra nel febbraio di due anni fa. La decisione di mantenere l’immunità è stata accolta con entusiasmo dalla deputata, che ha commentato: “Siamo tutti antifascisti”, pubblicando un’immagine che la ritrae in aula a Strasburgo con il pugno sinistro alzato.
Il voto, avvenuto in forma segreta, ha visto una maggioranza di 306 favorevoli contro 305 contrari. Questo risultato è stato possibile grazie ai “franchi tiratori”, che avevano già influenzato il voto preliminare nella commissione giuridica dell’Europarlamento. Nonostante il sostegno iniziale del Partito Popolare Europeo (PPE), che rappresenta il gruppo più numeroso del Parlamento, la richiesta di revoca dell’immunità ha trovato opposizione all’interno della stessa assemblea.
La votazione segreta è stata richiesta dalla sinistra, che ha sostenuto che un voto palese non avrebbe garantito un ambiente di espressione libero. La strategia ha pagato, consentendo a Salis di mantenere la sua immunità, mentre il centrodestra ha avvertito che tale decisione potrebbe costituire un precedente pericoloso. Infatti, il centrodestra ha argomentato che l’immunità non dovrebbe coprire reati commessi prima dell’elezione al Parlamento, ritenendoli estranei al mandato parlamentare.
In una nota, Ilaria Salis ha dichiarato: “Questo voto è una vittoria per la democrazia, lo stato di diritto e l’antifascismo. Questa decisione dimostra che la resistenza funziona. Dimostra che quando rappresentanti eletti, attivisti e cittadini difendono insieme i valori democratici, le forze autoritarie possono essere affrontate e sconfitte”. Ha poi aggiunto che, nonostante il risultato, la lotta contro le minacce autoritarie è lungi dall’essere conclusa. “Le minacce permangono e continuare a lottare è essenziale. Tutti gli attivisti antifascisti presi di mira per aver sfidato l’autoritarismo e le forze fasciste devono essere difesi”, ha concluso.
La vicenda di Ilaria Salis ha attirato l’attenzione non solo per le accuse a suo carico, ma anche per il contesto politico più ampio in cui si inserisce. La tensione tra l’Unione Europea e il governo ungherese, guidato da Viktor Orbán, è da tempo al centro di dibattiti riguardanti il rispetto dei diritti umani e le libertà civili. La decisione del Parlamento europeo di confermare l’immunità di Salis potrebbe essere vista come un segnale di supporto agli attivisti che si oppongono a regimi considerati autoritari.
Il governo ungherese ha reagito con disappunto alla decisione del Parlamento europeo, sostenendo che Salis dovrebbe affrontare le accuse in Ungheria. Tuttavia, la deputata ha più volte dichiarato di essere pronta a farsi processare in Italia, affermando che in Ungheria la attende una condanna certa, motivata da una persecuzione ideologica nei suoi confronti. La questione dell’immunità parlamentare e della sua applicazione continua a sollevare interrogativi su come l’Unione Europea gestisca i diritti dei suoi membri e le responsabilità dei rappresentanti eletti.
La posizione di Ilaria Salis ha quindi assunto un’importanza simbolica, non solo per la propria situazione personale, ma anche come rappresentante di una lotta più ampia contro il fascismo e l’autoritarismo. La sua vittoria potrebbe incoraggiare altri attivisti e politici a continuare a difendere i valori democratici in un contesto in cui tali valori sono sempre più messi in discussione.


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