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Israele lancia un attacco contro l’Iran, colpendo obiettivi strategici. Morto il comandante delle Guardie Rivoluzionarie. Teheran promette una risposta “severa”



Un’escalation di tensioni ha scosso il Medio Oriente nelle ultime ore, con Israele che ha avviato una serie di attacchi aerei contro siti strategici in Iran, inclusi obiettivi nucleari. Secondo quanto riportato, l’operazione, definita dalle Forze di Difesa Israeliane (Idf) come un’offensiva che “durerà giorni”, ha già causato numerose vittime e feriti, suscitando reazioni internazionali e promesse di ritorsione da parte di Teheran.



Il portavoce dell’Idf ha riferito che l’Iran ha risposto lanciando oltre 100 droni verso Israele, aggiungendo che le forze israeliane sono impegnate nell’intercettazione di tali minacce. Questo conflitto, che segna un nuovo punto critico nelle relazioni tra i due Paesi, ha già lasciato un bilancio tragico: almeno cinque morti e cinquanta feriti, tra cui donne e bambini, secondo i media iraniani.

Tra le vittime dell’attacco israeliano figura il comandante delle Guardie Rivoluzionarie (Pasdaran), Hossein Salami, insieme al capo di stato maggiore delle forze armate iraniane, il generale Mohammad Bagheri. L’emittente statale iraniana ha confermato che i raid hanno colpito diverse città, inclusa la capitale Teheran, causando anche la morte di un altro alto funzionario della Guardia Nazionale e di due scienziati nucleari.

Nel frattempo, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che gli attacchi continueranno “fino a che sarà necessario” per garantire la sicurezza del Paese. La posizione di Netanyahu è stata ribadita nonostante le critiche internazionali e le crescenti preoccupazioni per una possibile escalation del conflitto.

Sul fronte internazionale, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha rivelato in un’intervista a Fox News di essere stato informato in anticipo da Israele riguardo ai raid. Ha sottolineato che “l’Iran non può avere la bomba nucleare”, evidenziando la posizione ferma degli Stati Uniti sulla questione nucleare iraniana. Tuttavia, il Segretario di Stato Marco Rubio ha precisato che le operazioni militari israeliane non sono state coordinate con Washington.

Da parte sua, il ministero degli Esteri iraniano ha definito l’attacco una “chiara violazione dell’integrità territoriale e della sovranità nazionale” del Paese, sottolineando che la risposta dell’Iran sarà un “diritto legale e legittimo”. In una dichiarazione ufficiale, il ministero ha ribadito che le forze armate iraniane sono pronte a difendere il Paese “con tutta la loro potenza e a modo loro”.

Le conseguenze dell’attacco hanno spinto il ministro degli Affari Esteri italiano Antonio Tajani a convocare una riunione d’emergenza presso la Farnesina, coinvolgendo gli ambasciatori delle nazioni interessate per discutere delle operazioni militari in corso e delle implicazioni per la stabilità regionale.

Gli scontri hanno avuto anche un impatto significativo sul piano umanitario. Secondo i media iraniani, tra i feriti ci sarebbero numerosi civili, compresi donne e bambini. Le esplosioni hanno interessato anche aree vicine al sito nucleare di Natanz, uno dei principali centri del programma nucleare iraniano.



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