Un caso di sfruttamento familiare ha scosso la comunità britannica, quando una donna ha cercato di accaparrarsi l’intero patrimonio della madre, ormai in fin di vita, attraverso un testamento fraudolento. La vicenda è emersa in una sentenza del Tribunale di Londra, che ha annullato il testamento redatto dalla figlia, sostenendo che la madre, deceduta pochi giorni dopo la firma, non fosse in grado di comprendere l’atto che stava firmando.
La donna, che ha tentato di ottenere un patrimonio di circa 70.000 sterline (circa 800.000 euro), ha scaricato un modello di testamento online e lo ha compilato per farlo firmare all’anziana madre. Secondo le ricostruzioni, la figlia si è presentata al capezzale della madre nel marzo 2021, mettendole una penna in mano e guidandola fisicamente nella firma. Le immagini registrate da una telecamera di sorveglianza hanno rivelato il momento in cui la donna anziana, già affetta da demenza, ha lottato per esprimere la propria volontà, rispondendo a malapena con dei “sì” o grugnendo.
Il testamento redatto dalla figlia nominava lei come unica beneficiaria dell’intero patrimonio familiare, escludendo l’altro figlio della donna, che ha successivamente fatto ricorso. Quest’ultimo è riuscito a ottenere le registrazioni video che dimostravano la manipolazione della madre da parte della figlia. In aula, il giudice ha sottolineato che “non poteva firmarlo da sola perché non era in grado di tenere la penna o di muovere la mano per scrivere il suo nome”. La sentenza ha evidenziato come la figlia avesse “manipolato la sua mano e ha fisicamente fatto sì che la defunta la muovesse e lasciasse dei segni sul documento”.
Il tribunale ha espresso preoccupazione per il modo in cui è stata gestita la situazione, affermando che “nessuno si è assicurato che lei avesse capito cosa stava succedendo ponendole domande sul contenuto del testamento o chiedendole di esprimere i suoi desideri”. La mancanza di chiarezza e comprensione da parte dell’anziana ha portato alla conclusione che non si può ragionevolmente affermare che abbia firmato il testamento in modo consapevole.
Questa vicenda ha sollevato interrogativi sull’etica e sulla legalità di tali atti, specialmente in situazioni in cui le persone anziane sono vulnerabili e potrebbero non essere in grado di prendere decisioni informate. I giudici hanno messo in evidenza l’importanza di garantire che gli individui comprendano pienamente le implicazioni legali delle loro azioni, soprattutto quando si tratta di questioni patrimoniali.
Il caso ha attirato l’attenzione dei media e del pubblico, portando a una riflessione più ampia sulle dinamiche familiari e sull’abuso di fiducia che può verificarsi in situazioni simili. La sentenza ha rappresentato un importante passo per tutelare i diritti delle persone anziane e per garantire che non vengano sfruttate da familiari o conoscenti in cerca di guadagni economici.
Con il crescente numero di casi di sfruttamento patrimoniale, è fondamentale che le istituzioni e le famiglie lavorino insieme per proteggere i diritti e il benessere delle persone vulnerabili. Questo episodio serve da monito per tutti coloro che si trovano in situazioni simili, sottolineando l’importanza di agire con responsabilità e rispetto nei confronti dei propri familiari.
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