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La nuova trasmissione di Giannini parte male: ascolti bassi, superata persino dalle repliche



Il debutto del nuovo format di Massimo Giannini, intitolato “Circo Massimo” e trasmesso su La Nove, ha suscitato grande attesa, ma i risultati di ascolto sono stati ben al di sotto delle aspettative. In fase di presentazione, Giannini aveva dichiarato: “Vi dico fin da ora di dimenticarvi i talk show classici che siamo abituati a vedere tutti i giorni. Non sarà un luogo in cui le curve una contro l’altra armate litigano. Sarà un posto nel quale cercheremo di ragionare e di riflettere su grandi temi: la guerra, la pace, la stagione dell’odio”. Tuttavia, il programma ha deluso, registrando ascolti minimi che lo hanno relegato in fondo alla classifica.



Nella serata del debutto, il programma di Giannini ha ottenuto solo 249.000 spettatori, corrispondenti a una percentuale di share dell’1,5%. Questo risultato è stato nettamente inferiore rispetto ai concorrenti. A dominare la serata è stata Rai 1 con la serie Il Commissario Montalbano, che ha attirato 3.157.000 spettatori e raggiunto un share del 20,7%. Al secondo posto si è piazzato Canale 5 con Io Canto Family, che ha ottenuto 2.143.000 spettatori (15,2%). Anche Rai 3, con il programma Chi l’ha visto?, ha fatto meglio, raccogliendo 1.463.000 spettatori (9,7%).

Il flop di “Circo Massimo” non si limita solo ai programmi di informazione, ma include anche la competizione con serie televisive più datate e programmi di intrattenimento. Ad esempio, Italia 1 ha proposto 3 Days to Kill, che ha conquistato 1.092.000 spettatori (6,5%), mentre La7 ha trasmesso Lezione di mafie, con un pubblico di 799.000 spettatori (4,5%). Anche il programma di cucina 4 Ristoranti, trasmesso su Tv8, ha ottenuto ascolti superiori, con il primo episodio che ha totalizzato 558.000 spettatori (3,1%).

Un altro aspetto che ha contribuito al flop di Giannini è stata l’assenza di un sostegno significativo da parte di altri programmi. Anche il supporto di Fabio Fazio, che era intervenuto nella puntata precedente, non è riuscito a risollevare le sorti del talk show. Al contrario, potrebbe aver avuto un effetto negativo sul programma, come suggerito da alcuni commentatori.

La scelta di Giannini di distaccarsi dai tradizionali talk show, puntando su un approccio più riflessivo e analitico, non sembra aver attirato il pubblico desiderato. La sua strategia di affrontare temi complessi come la guerra e la pace, invece di dibattiti accesi tra politici, non ha trovato la giusta risonanza tra gli spettatori. Questo potrebbe indicare una preferenza del pubblico per contenuti più leggeri e intrattenitivi, piuttosto che per discussioni profonde su argomenti di attualità.

Il panorama televisivo italiano è caratterizzato da una forte competizione, e il flop di “Circo Massimo” evidenzia le difficoltà che i nuovi format devono affrontare per emergere. La programmazione di Giannini, pur cercando di differenziarsi, è stata incapace di conquistare un pubblico affezionato, lasciando spazio a programmi più consolidati e apprezzati.

In conclusione, il debutto di “Circo Massimo” rappresenta un chiaro segnale delle sfide che i talk show contemporanei devono affrontare in un contesto mediatico in continua evoluzione. La capacità di attrarre e mantenere l’attenzione del pubblico è cruciale, e i risultati di Giannini suggeriscono la necessità di rivedere strategie e contenuti per rispondere meglio alle aspettative degli spettatori. Con un panorama televisivo in rapido cambiamento, il futuro di Giannini e del suo programma rimane incerto, mentre il pubblico continua a premiare format più tradizionali e collaudati.



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