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La trasmissione di RaiDue “Facci Ridere” suscita polemiche dopo una performance di rutti, attirando critiche da parte di utenti e politici



Un episodio controverso ha caratterizzato la prima serata di RaiDue, scatenando indignazione tra il pubblico e sui social media. Durante il programma “Facci Ridere”, condotto da Pino Insegno e Roberto Ciufoli, un segmento di due minuti è stato dedicato a una performance di rutti, eseguita sulle note di “Sul Bel Danubio Blu” di Johann Strauss II. La scena ha suscitato reazioni negative, con molti utenti che hanno commentato ironicamente: “Pago il canone per farmi ruttare in faccia?”.



La performance, che ha visto coinvolti i giudici Nancy Brilli, Lello Arena e Gabriele Cirilli, ha destato imbarazzo tra i presenti e ha sollevato un’ondata di critiche online. Molti spettatori hanno espresso la loro disapprovazione, sottolineando come tale intrattenimento non rispecchi le aspettative di un servizio pubblico. “E hanno tagliato invece quattro puntate a Report”, ha osservato un utente, evidenziando il contrasto tra contenuti considerati di valore e la scelta di trasmettere un segmento come quello andato in onda.

Il programma era già stato oggetto di critiche prima della messa in onda, con Aldo Grasso che lo aveva definito “uno dei programmi più brutti della storia di Viale Mazzini, una specie di Corrida mal combinata, il solito programma di dilettanti allo sbaraglio”. Le parole di Grasso hanno trovato eco in altri commenti sui social, dove gli utenti hanno manifestato la loro frustrazione per la direzione presa dalla programmazione televisiva.


La senatrice Dolores Bevilacqua, membro del Movimento 5 Stelle e della Commissione di Vigilanza Rai, ha reagito prontamente all’accaduto, chiedendosi: “Qual è il prossimo passo? Una gara di flatulenze in Eurovisione? Una rubrica serale dedicata alle unghie incarnite?”. Le sue parole evidenziano un crescente disappunto nei confronti di contenuti che, secondo lei, mostrano un disprezzo per il pubblico e una mancanza di rispetto per chi finanzia il servizio pubblico attraverso il pagamento del canone.

Bevilacqua ha poi aggiunto: “Non presenteremo interrogazioni, ci limitiamo a fare un appello molto serio alla dirigenza e a chi ha responsabilità in Rai: smettetela di trattare il servizio pubblico come una barzelletta di cattivo gusto. C’è un limite a tutto e questa sciatteria non fa ridere più nessuno”. La sua posizione riflette una preoccupazione diffusa tra i cittadini riguardo alla qualità dei contenuti trasmessi dalla televisione pubblica.

L’incidente ha riacceso il dibattito sulla qualità della programmazione televisiva in Italia, con molti che si interrogano su cosa debba essere considerato intrattenimento e quale debba essere il ruolo della Rai come servizio pubblico. La questione della responsabilità editoriale e della scelta dei contenuti è al centro delle critiche, con richieste di un maggiore rispetto per il pubblico e per le aspettative di chi paga il canone.

In questo contesto, il programma “Facci Ridere” si trova al centro di una tempesta mediatica. La performance di rutti, che avrebbe dovuto divertire, ha invece generato una reazione opposta, mettendo in discussione la capacità dei creatori di contenuti di produrre programmi che soddisfino il pubblico. La Rai, storicamente considerata un pilastro della cultura e dell’intrattenimento italiani, si trova ora a dover affrontare critiche severe e a rispondere alle domande sulla direzione futura della sua programmazione.

La reazione del pubblico è stata immediata e massiccia, dimostrando come i telespettatori siano sempre più attenti e critici nei confronti dei contenuti che vengono loro proposti. I social media hanno amplificato le voci di dissenso, rendendo evidente che ci sono aspettative elevate riguardo alla qualità e alla sostanza dei programmi trasmessi.



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