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Laura Dahlmeier è morta come il suo fidanzato: travolta da una valanga in montagna



La tragica fine di Laura Dahlmeier, ex atleta olimpica e mondiale di biathlon, ha sconvolto il mondo dello sport e dell’alpinismo. Lunedì scorso, la giovane tedesca ha perso la vita mentre scalava il Laila Peak, una montagna situata in Pakistan, nota per la sua bellezza e difficoltà tecnica. La donna è stata colpita da un masso che si è improvvisamente staccato dalla parete rocciosa, causando la sua morte sul colpo. L’incidente rievoca un’altra tragedia simile che aveva segnato profondamente la sua vita: la scomparsa del fidanzato Robert Grasegger, avvenuta nel 2022 in Argentina, anch’egli vittima della montagna.



Robert Grasegger, alpinista esperto e compagno di vita di Laura, era morto a soli 29 anni durante un’ascensione nel massiccio del Fitz Roy, in Patagonia. L’incidente si era verificato il 6 gennaio di quell’anno, quando una valanga lo aveva travolto mentre si trovava sulla Aguja Guillaumet, una delle vette più impegnative della zona. In quell’occasione, altre due persone erano coinvolte: una alpinista rimasta gravemente ferita e un terzo membro della spedizione che era riuscito a scampare alla valanga e a cercare aiuto. I soccorsi erano stati mobilitati rapidamente, con l’intervento di 40 operatori e un elicottero militare per localizzare e salvare i sopravvissuti. Il corpo di Grasegger era stato ritrovato solo due giorni dopo l’incidente, il 7 gennaio.

La morte di Grasegger aveva lasciato un segno indelebile nella vita di Laura Dahlmeier, che aveva condiviso con lui la passione per l’alpinismo e per le sfide della montagna. La vicenda era stata raccontata nel documentario “Laura Dahlmeier e l’ebbrezza dell’altezza – La sua vita dopo la carriera nel biathlon”, dove l’ex campionessa si era aperta su temi personali, tra cui il dolore per la perdita del compagno. Nel film, Laura aveva incontrato Veronika, sorella di Robert, per discutere dell’incidente che aveva segnato entrambe. Durante la conversazione, Veronika aveva affermato: “La preoccupazione riguardo all’alpinismo è che sia semplicemente uno sport rischioso. A un certo punto, le statistiche ci colpiranno, ma io mi fido semplicemente di lei in quello che fa.” Tuttavia, aveva anche ricordato il tragico evento: “Ci sono semplicemente molti esempi, incluso mio fratello, il suo ex fidanzato, che è semplicemente morto mentre faceva alpinismo. Ora sto facendo i conti con la cosa, ma ovviamente non è facile, né per Laura né per me.”

Nel documentario, anche Laura Dahlmeier aveva riflettuto sulla pericolosità dell’alpinismo e sulle conseguenze delle sue scelte: “Penso che sia molto importante riflettere seriamente su questo aspetto, è già successo troppe volte. Naturalmente, quando si verifica un altro incidente grave e succede qualcosa a persone vicine a te, ti rendi conto di quanto sia fragile tutto questo.” Nonostante ciò, Laura non aveva mai rinunciato alla sua passione per le vette e per le sfide estreme.

La tragedia che ha colpito Laura Dahlmeier in Pakistan ha riportato alla luce le difficoltà e i rischi legati all’alpinismo. La montagna, con la sua bellezza e il suo fascino irresistibile, rappresenta spesso una sfida che può avere conseguenze fatali. L’incidente sul Laila Peak ha avuto dinamiche diverse rispetto alla valanga che aveva travolto Robert Grasegger, ma entrambi gli eventi evidenziano quanto sia imprevedibile la natura.

La carriera sportiva di Laura Dahlmeier è stata straordinaria: vincitrice di sette titoli mondiali e due medaglie d’oro olimpiche nel biathlon, l’atleta aveva deciso di ritirarsi dalle competizioni nel 2019 per dedicarsi completamente alla sua passione per l’alpinismo. La sua morte lascia un vuoto profondo non solo nel mondo dello sport, ma anche tra coloro che condividevano con lei l’amore per le montagne.

La vicenda di Laura Dahlmeier e Robert Grasegger è un monito per tutti gli appassionati di alpinismo: pur essendo uno sport che regala emozioni uniche e permette di entrare in contatto con la natura più autentica, richiede consapevolezza dei rischi e rispetto delle condizioni ambientali. La loro storia rimarrà impressa come simbolo di una passione che supera ogni limite, ma che può anche portare a conseguenze tragiche.



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