Oggi, Messina ha reso omaggio a Sara Campanella, la giovane studentessa tragicamente uccisa a coltellate il 31 marzo scorso, conferendole una laurea honoris causa in Tecniche di laboratorio biomedico. La cerimonia si è svolta alla presenza dei familiari, amici e colleghi, riuniti per commemorare la vita e l’eredità di Sara, che ha conseguito la laurea con il massimo dei voti, 110 e lode.
La rettrice dell’Università di Messina, Giovanna Spatari, ha consegnato la pergamena di laurea alla madre di Sara, Maria Concetta Zaccaria, presente insieme al marito e al figlio Claudio. Durante il suo intervento, Spatari ha sottolineato le qualità straordinarie di Sara, affermando: “Era una studentessa che aveva brillantemente superato tutti gli esami e che aveva la capacità di saper ascoltare e la predisposizione ad aiutare il prossimo”.
La cerimonia è stata descritta come “molto toccante”, un momento di rispetto e onore per una giovane donna che ha lasciato un segno profondo nella vita di chi l’ha conosciuta. Il cugino di Sara, Giampiero Campanella, ha commentato: “Ha reso onore e rispetto alla persona straordinaria e sensibile che era Sara, che la sua memoria e la sua voce non siano mai dimenticate”.
Oltre ai familiari, erano presenti anche docenti, compagni di corso e i sindaci di Messina e Misilmeri. Claudio, il fratello di Sara, ha espresso il suo amore per la sorella dicendo: “Sara era l’immensità – ha detto Claudio, suo fratello – Sara vive”. La presenza di così tante persone ha dimostrato l’affetto e il rispetto che la comunità nutre nei confronti della giovane.
In un ulteriore gesto simbolico, Giovanna Spatari ha annunciato che il cortile del rettorato dell’università, già intitolato a Lorena Quaranta, anch’essa vittima di femminicidio nel 2020, porterà ora anche il nome di Sara. Questo riconoscimento serve a mantenere viva la memoria di entrambe le giovani donne, simboli di una lotta contro la violenza di genere.
L’omicidio di Sara Campanella è avvenuto nei pressi del Policlinico di Messina, dove Stefano Argentino, l’uomo accusato del delitto, l’ha aggredita con un coltello dopo averla pedinata. Secondo le indagini, Argentino infastidiva Sara da tempo, inviandole messaggi e seguendola, senza accettare il suo rifiuto. La tragedia si è consumata al termine di una lezione in ospedale, culminando in un attacco violento che ha strappato la vita alla giovane.
Durante l’aggressione, Sara è riuscita a registrare i momenti della lite e dell’attacco, fornendo così prove cruciali alle autorità. Dopo l’omicidio, Stefano Argentino si è tolto la vita in carcere il 6 agosto, lasciando un vuoto incolmabile nella vita di chi amava Sara.
La cerimonia di oggi ha rappresentato non solo un riconoscimento accademico, ma anche un momento di riflessione sulla violenza di genere e sull’importanza di combattere contro ogni forma di abuso. La famiglia di Sara ha espresso gratitudine per il supporto ricevuto dalla comunità e ha sottolineato l’importanza di continuare a parlare della sua storia, affinché simili tragedie non vengano mai dimenticate.
Questo triste evento ha sollevato interrogativi sulla sicurezza delle donne e sull’impegno collettivo necessario per prevenire la violenza di genere. La memoria di Sara Campanella continuerà a vivere attraverso gli sforzi della sua famiglia e della comunità per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere un cambiamento culturale.



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