Durante la stagione estiva, molti si interrogano sul motivo per cui le zanzare sembrano prediligere alcune persone rispetto ad altre. Recenti ricerche hanno rivelato che questa preferenza non è casuale, ma è guidata da specifici segnali chimici e biologici. Uno studio pubblicato su Global Ecology and Biogeography ha analizzato oltre 3.000 popolazioni di zanzare in tutto il mondo, identificando vari fattori che influiscono sulla probabilità di essere punti.
Tra le caratteristiche che rendono alcune persone più appetibili alle zanzare, spiccano il gruppo sanguigno, la quantità di anidride carbonica emessa e la presenza di batteri sulla pelle. Inoltre, le condizioni ambientali giocano un ruolo importante, inclusi elementi come la temperatura, l’umidità, la densità della popolazione e la presenza di acque stagnanti e vegetazione. Questi fattori interagiscono creando “zone ad alto rischio” per le punture.
Uno degli aspetti più interessanti emersi dalla ricerca è il ruolo del microbiota cutaneo, ovvero la comunità di batteri che vive sulla pelle umana. Alcuni ceppi batterici producono odori che attirano le zanzare, mentre altri possono fungere da repellenti naturali. La genetica, inoltre, gioca un ruolo significativo: le persone che esprimono determinati geni in misura maggiore possono rilasciare sostanze chimiche che risultano più attraenti per gli insetti.
Il gruppo sanguigno si dimostra un fattore cruciale nella preferenza delle zanzare. Le persone con gruppo sanguigno O sono più frequentemente punti rispetto a quelle appartenenti ai gruppi A o B. Questa correlazione, già evidenziata in studi precedenti, è stata confermata su scala globale, sottolineando l’importanza della composizione sanguigna nell’attrattività per le zanzare.
La ricerca ha anche mappato le aree geografiche con il rischio più elevato di punture. Le popolazioni che vivono in zone caratterizzate da alta biodiversità di insetti, climi tropicali o subtropicali e urbanizzazione elevata con scarso controllo ambientale risultano più vulnerabili alle punture e alle malattie trasmesse dalle zanzare, come dengue, zika e chikungunya. In queste località, i fattori biologici individuali tendono a essere meno rilevanti rispetto all’impatto dell’ambiente circostante.
Per ridurre il rischio di punture, è possibile adottare diverse strategie preventive. L’utilizzo di repellenti cutanei efficaci è fondamentale, così come evitare di stare all’aperto durante le ore dell’alba e del tramonto, quando le zanzare sono più attive. È consigliabile anche eliminare l’acqua stagnante da terrazzi e giardini, poiché rappresenta un habitat ideale per la riproduzione di questi insetti. Inoltre, indossare abiti chiari e coprenti può contribuire a ridurre l’attrattiva per le zanzare.
Per le persone particolarmente sensibili alle punture, è opportuno consultare un farmacista o un medico per ricevere indicazioni su prodotti lenitivi o integratori che possano offrire una protezione naturale. Queste misure possono aiutare a mitigare il fastidio e il rischio di malattie associate alle punture di zanzara.
In sintesi, la ricerca dimostra che le zanzare scelgono le loro vittime in base a una combinazione di fattori biologici e ambientali. Comprendere questi elementi può aiutare a sviluppare strategie più efficaci per proteggersi e ridurre il rischio di punture. Con l’aumento delle temperature e il cambiamento climatico, la consapevolezza riguardo a questi insetti e alle loro preferenze diventa sempre più importante, specialmente nelle aree a rischio elevato.
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