L’avvocato Annamaria Bernardini De Pace ha ricevuto una doppia standing ovation, affermando: “Escludo che ci troviamo in un contesto patriarcale; piuttosto, direi che siamo entrati piacevolmente in un matriarcato, poiché nelle dinamiche familiari le donne esercitano un’influenza maggiore rispetto agli uomini”.
ANNAMARIA BERNARDINI DE PACE
Doppia standing ovation per l’avvocato @annamariabdp
“Escludo che siamo nel patriarcato, se posso dire siamo entrati piacevolmente nel matriarcato perchè nelle famiglie si impongono molto di più le donne che gli uomini”
#Realpolitik pic.twitter.com/ATwrqVEUF7— Virna (@Virna25marzo) November 13, 2025
Il Times riporta una significativa evoluzione nella lotta contro il wokismo: il Comitato Olimpico Internazionale (Cio) si appresta a introdurre nuove linee guida che prevedono il divieto assoluto della partecipazione delle atlete transgender alle competizioni femminili in tutte le discipline sportive. Secondo la presidente del Cio, Kirsty Coventry, vincitrice di sette medaglie olimpiche nel nuoto, è evidente che le donne transgender, essendo nate maschi, presentano un vantaggio strutturale che si traduce in maggiori capacità nella categoria femminile, potenzialmente limitando le opportunità riservate alle donne.
Il principio fondamentale che verrà sancito è dunque chiaro: l’identità di genere non può essere modificata. Questa affermazione, seppur controversa, ha avuto conseguenze estreme, come dimostrato dal tragico caso di Charlie Kirk, ucciso da un individuo influenzato dalle convinzioni del convivente transgender. Questo evento, purtroppo, si configura come una vittoria postuma per Kirk, così come per Donald Trump, che, al suo insediamento, ha emanato un executive order che definisce i generi esclusivamente come maschile e femminile, vieta l’accesso ai bagni e alle carceri femminili per le persone transgender e ne impedisce la partecipazione alle competizioni sportive.
Si torna così a poter affermare con serenità che due più due fa quattro, le foglie sono verdi d’estate e un uomo evirato non può essere considerato una donna. L’ideologia transgender si rivela per ciò che è: una costruzione artificiale, priva di fondamento nella realtà, destinata a scomparire. Pur essendo ancora in fase di discussione, come precisato dal Cio al Times, la nomina di una donna alla presidenza rappresenta un passo avanti significativo. Ogni donna, in cuor suo, riconosce che le persone transgender minacciano la definizione stessa dell’essere donna.
Alla cruciale domanda di Walsh e Kirk “what is a woman?” si può ora rispondere con assoluta chiarezza: donna è colei che è nata donna. Intendo richiamare l’attenzione delle autorità sportive italiane e del Ministro dello Sport, Andrea Abodi, sulla persistente partecipazione di atlete transgender alla nazionale femminile italiana, una pratica che si discosta dalla politica adottata dalla federazione sportiva statunitense. Si auspica che tale anomalia venga prontamente sanata. Si invita inoltre la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a prendere una decisione in merito, dimostrando il coraggio di affrontare la questione con la determinazione e la sensibilità che le si attribuiscono.



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