Una donna entra in un bar con delle valigie, mostrando un comportamento apparentemente tranquillo. Appoggia una delle valigie, la più pesante, a terra e si siede per conversare con un uomo seduto di fronte a lei. Quella valigia, però, nasconde un orrore inimmaginabile: il corpo senza vita di Lola, una ragazzina francese di soli 12 anni, che era stata rapita, stuprata e uccisa poco prima dalla stessa donna. Questo inquietante episodio è stato catturato dalle telecamere di sorveglianza del bar e fa ora parte del materiale probatorio nel processo in corso contro Dahbia Benkired, autrice di un crimine che ha scosso la Francia nel 2022.
Il processo si sta svolgendo a Parigi, dove il filmato è stato presentato alla Corte d’Assise durante l’udienza di venerdì scorso. Questo processo è il risultato di tre anni di battaglie legali riguardanti le condizioni psicologiche della donna, che all’epoca dei fatti aveva 24 anni. Secondo le indagini, Benkired avrebbe costretto Lola a seguirla nel suo appartamento, dove l’avrebbe violentata e torturata ripetutamente con forbici e un taglierino prima di ucciderla il 14 ottobre 2022, soffocandola con del nastro adesivo.
Dopo aver commesso l’omicidio, la donna ha riposto il corpo della ragazzina in una valigia e ha continuato a muoversi come se nulla fosse accaduto. L’incontro con l’uomo nel bar è stato ripreso dalle telecamere, dove Benkired sembra mostrare la valigia, socchiudendola e invitando l’interlocutore a guardare all’interno. Non è chiaro se l’uomo si sia reso conto della presenza del cadavere. I filmati mostrati in aula hanno documentato il tragico viaggio della donna dopo il delitto. Benkired si è recata nel bar di fronte all’appartamento in cui aveva commesso l’omicidio, ha caricato i suoi effetti personali su un’auto a noleggio e poi è tornata sul luogo del delitto la stessa sera per abbandonare la valigia.
Un vicino di casa ha raccontato gli eventi di quel giorno, affermando: “Era in difficoltà mentre trasportava quella valigia, pensavamo ci fosse qualcosa di pesante e lei era piuttosto magra, ma non abbiamo mai pensato che fosse un cadavere. Erano le 17 e lei se ne stava andando in giro con quella valigia, l’ha persino lasciata fuori da un bar ed è andata alla panetteria di fronte a comprare un croissant come se niente fosse.”
Durante la visione del filmato in tribunale, Benkired è apparsa completamente impassibile, così come quando sono stati rivelati i dettagli raccapriccianti dell’omicidio. Gli investigatori hanno notato che la donna ha mantenuto la stessa freddezza subito dopo il suo arresto. I poliziotti che hanno testimoniato in aula hanno riferito che Benkired non ha mostrato alcuna reazione alle foto del corpo di Lola, ripetendo: “Non mi tocca”, mentre sosteneva di essere stata anch’essa vittima di violenza e di aver perso i genitori in circostanze drammatiche.
In aula, la donna ha dichiarato: “Mi dico che ero pazza, che non ero io, che non mi riconosco nei video”. Secondo l’accusa, il suo desiderio di vendetta nei confronti della madre di Lola, che le aveva rifiutato le chiavi di un appartamento, avrebbe scatenato la sua furia omicida. La valigia contenente il corpo della ragazzina è stata ritrovata intorno alle undici e mezzo di sera da un clochard che ha avvertito la polizia.



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