Un nuovo provvedimento volto a sostenere le madri lavoratrici è stato approvato dal Consiglio dei Ministri durante la riunione del 20 giugno. La misura prevede l’erogazione di un bonus mensile di 40 euro, esentasse, destinato alle donne con almeno due figli, con il più giovane di età inferiore ai dieci anni. Il pagamento sarà accreditato in un’unica soluzione a dicembre 2025, per un totale annuo di 480 euro. L’iniziativa fa parte di un piano più ampio per incentivare la natalità e favorire la conciliazione tra vita familiare e lavorativa.
Il governo ha deciso di incrementare il fondo destinato al bonus per le madri lavoratrici con uno stanziamento aggiuntivo di 180 milioni di euro, portando il totale a 480 milioni per il 2025. Questo intervento si inserisce in un contesto in cui l’Italia continua a confrontarsi con un basso tasso di natalità e le difficoltà delle donne nel bilanciare carriera e famiglia.
Il bonus, pur rappresentando un sostegno economico limitato, sarà esentasse e non soggetto a trattenute previdenziali. Tuttavia, invece di essere erogato mensilmente, verrà accreditato in un’unica tranche a fine anno. Questa modalità potrebbe semplificare la gestione amministrativa, ma potrebbe anche ridurre l’efficacia immediata del supporto economico per le famiglie.
Un aspetto rilevante della misura è l’estensione del bonus anche alle lavoratrici autonome, alle libere professioniste e a quelle con contratti a tempo determinato. Anche queste categorie riceveranno i 40 euro mensili, sempre accreditati in un’unica soluzione annuale. Tale inclusione rappresenta un passo verso una maggiore equità, riconoscendo il contributo delle madri che operano in condizioni lavorative meno stabili. Tuttavia, va sottolineato che il bonus rimane un intervento temporaneo e non strutturale, senza effetti significativi sul lungo termine.
Francesca Moriero, autrice dell’articolo originale, sottolinea come il governo abbia scelto di prorogare anche gli incentivi dedicati alle famiglie numerose. Le madri con tre o più figli impiegate con contratti a tempo indeterminato continueranno a beneficiare delle agevolazioni già previste dalla legge di bilancio fino al 2026. Questa proroga mira a sostenere i nuclei familiari più numerosi, spesso più vulnerabili dal punto di vista economico. Tuttavia, per le madri senza un contratto stabile, l’unico sostegno previsto rimane il bonus annuale da 480 euro.
L’iniziativa del governo si inserisce in un quadro più ampio di politiche volte a contrastare il calo demografico che da anni caratterizza l’Italia. Secondo gli esperti, misure come questa possono rappresentare un segnale positivo, ma difficilmente riescono da sole a risolvere problemi strutturali legati alla genitorialità e alla partecipazione femminile al mondo del lavoro.
Il Consiglio dei Ministri ha sottolineato che questo intervento rappresenta solo una parte delle azioni previste per sostenere le famiglie italiane. La speranza è che tali misure possano contribuire a creare un ambiente più favorevole per le madri lavoratrici, incentivando al contempo la natalità e rafforzando la coesione sociale.
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