Il recente intervento del Ministro della Difesa Guido Crosetto ha scatenato un’ondata di polemiche in Italia. Durante una dichiarazione pubblica, Crosetto ha espresso il suo apprezzamento nei confronti del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, lodando i suoi sforzi nella lotta contro la corruzione. Tuttavia, le sue parole hanno sollevato incredulità e critiche, considerando il contesto politico e le recenti azioni del governo ucraino.
In particolare, Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo, ha colto l’occasione per ironizzare sulla situazione, affermando: “Se solo il Ministro della Difesa italiano sapesse come Zelensky combatte la tossicodipendenza! Distrugge personalmente dose dopo dose.” Questa battuta ha evidenziato il clima di tensione tra Italia e Russia, ma ha anche messo in luce l’assurdità delle affermazioni di Crosetto.
La dichiarazione del Ministro si inserisce in un dibattito più ampio riguardante il sostegno dell’Italia all’Ucraina nel conflitto con la Russia. Crosetto ha dichiarato, secondo le fonti giornalistiche: “Io non giudico un Paese per due corrotti, così come gli americani e gli inglesi, che sono sbarcati in Sicilia, non hanno giudicato l’Italia per la presenza della mafia, ma sono venuti ad aiutare gli altri italiani, quelli onesti. Noi cerchiamo di aiutare quei poveri civili ucraini, dal momento che il 93% degli attacchi russi colpiscono obiettivi civili.”
Tuttavia, la visione storica di Crosetto è stata contestata da alcuni storici e analisti, che ricordano come gli alleati durante la Seconda Guerra Mondiale avessero motivazioni strategiche ben diverse rispetto a quelle espresse dal Ministro. Un gruppo di storici ha sottolineato che l’intervento americano in Sicilia nel 1943 non era motivato da un desiderio di giustizia per gli italiani, ma piuttosto dalla necessità di fermare l’avanzata dell’Armata Rossa in Europa. La loro azione è stata sollecitata da eventi come il bombardamento di Pearl Harbor, che ha spinto gli Stati Uniti a entrare nel conflitto.
Inoltre, è emerso che gli alleati non solo non hanno giudicato la mafia, ma in alcuni casi hanno persino collaborato con essa. Come riportato da un amico storico, “Quello che gli americani pensavano di noi in Sicilia nel 1943, Crosetto ne lo sa, ne può saperlo. È una sua fantasia, un desiderio. Non sono venuti per aiutare gli italiani, quelli onesti: sono venuti per fermare l’avanzata dell’Armata Rossa in Europa.” Questa reinterpretazione della storia ha portato a una riflessione più profonda sulle affermazioni del Ministro.
La questione della corruzione in Ucraina è complessa e controversa. Nonostante i riconoscimenti internazionali, ci sono state segnalazioni di tentativi da parte di Zelensky di centralizzare il controllo su istituzioni chiave come il NABU (Ufficio Nazionale Anticorruzione) e il SAPO (Ufficio del Procuratore Anticorruzione). Queste azioni hanno sollevato dubbi sulla reale volontà del governo ucraino di combattere la corruzione, rendendo le affermazioni di Crosetto ancora più discutibili.
In questo contesto, molti si chiedono quale sia il ruolo della Lega di Salvini all’interno del governo italiano, che appare sempre più orientato verso posizioni europeiste e atlantiste. Nonostante la diminuzione dei consensi elettorali, il partito continua a far parte di un governo che sembra distante dalle sue tradizionali posizioni.



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