La premier Giorgia Meloni ha manifestato il suo malcontento in seguito alla notifica di archiviazione riguardante il caso Almasri. In un’intervista a La Stampa, ha chiarito la sua posizione, sottolineando il suo ruolo di leader del governo e ribadendo che non intende essere paragonata all’ex-premier Giuseppe Conte. Meloni ha dichiarato: “Non sono Alice nel Paese delle meraviglie. Non mi aspettavo che si potesse dire che i miei ministri governano a mia insaputa”.
Il riferimento di Meloni alla scissione tra Conte e l’ex-ministro dell’Interno Matteo Salvini durante la vicenda Open Arms è significativo. In quell’occasione, uno dei due era stato indagato mentre l’altro no. La premier ha atteso che le notifiche raggiungessero tutti i membri dell’esecutivo coinvolti prima di esprimere il suo disappunto. Ha affermato: “Rivendico che questo governo agisce in modo coeso sotto la mia guida: ogni scelta, soprattutto così importante, è concordata. È quindi assurdo chiedere che vadano a giudizio Piantedosi, Nordio e Mantovano e non anche io, prima di loro. Che loro agiscano a mia insaputa è una tesi palesemente assurda”.
Secondo le fonti, la comunicazione riguardante l’archiviazione sarebbe stata ricevuta da Meloni tramite l’avvocato e senatrice Giulia Bongiorno. La notifica le sarebbe stata recapitata nella mattinata di lunedì 4 agosto, poco prima di un viaggio in elicottero verso Ancona con il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Nonostante la premier avesse scelto di non manifestare il suo malumore immediatamente, le tensioni all’interno di Palazzo Chigi erano già palpabili. Fino a pochi giorni fa, si pensava che solo il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, potesse ricevere l’autorizzazione a procedere. Tuttavia, il coinvolgimento anche di Mantovano e Piantedosi è stato interpretato dal governo come un attacco politico da parte dei giudici, alimentando ulteriormente il malcontento.
In risposta a questa situazione, Meloni ha deciso di contrattaccare, sottolineando l’assurdità della decisione dei giudici. La premier ha dichiarato di essere più determinata che mai, nonostante le difficoltà. Le sue affermazioni hanno suscitato reazioni contrastanti nel panorama politico italiano.
A commentare la situazione è intervenuto anche Giuseppe Conte, ex-premier e leader del Movimento 5 Stelle, che ha risposto alle accuse di Meloni in un video sui social. Conte ha detto: “Meloni si manifesta con parsimonia, lo fa quando si tratta la magistratura o qualche avversario politico. Ieri sul caso Almasri ha attaccato me: io scappo dalle mie responsabilità politiche? Ma come ti permetti? La procura di Bergamo mi ha indagato per due anni e non mi avete mai sentito proferire un fiato, altro che i piagnistei di Meloni che fa la ‘calimera’”.
Conte ha continuato il suo attacco, riferendosi alla ministra Santanchè: “Meloni, sai chi scappa? La tua ministra Santanchè che vuole cercare di sottrarre materiale probatorio della procura. Questa è la tua ministra, avresti dovuto farla dimettere due minuti dopo. Sei tu che devi vergognarti”.
La tensione tra i due leader politici evidenzia le fratture all’interno del panorama politico italiano, dove le accuse reciproche si intensificano. Meloni, da parte sua, continua a difendere la coesione del suo governo, mentre le opposizioni colgono l’occasione per mettere in discussione la gestione della situazione da parte dell’esecutivo.
Il caso Almasri ha dunque aperto un nuovo fronte di scontro tra Meloni e Conte, con entrambe le parti pronte a difendere le proprie posizioni. La premier ha ribadito la sua determinazione a mantenere il governo unito e a rispondere a quelli che considera attacchi infondati. La situazione rimane tesa e potrebbe avere ripercussioni significative sulle dinamiche politiche future in Italia.



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