Mentre a Palazzo Chigi si svolgeva il faccia a faccia tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il leader ucraino Volodymyr Zelensky, da Mosca arrivava un messaggio netto del presidente russo Vladimir Putin. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Ria Novosti, Putin ha ribadito che il Donbass è “territorio russo”, definendolo un “fatto storico”. Il capo del Cremlino ha sostenuto che la Russia sta cercando di mettere fine a un conflitto iniziato, secondo la sua versione, con il “colpo di Stato” a Kiev nel 2014, e di essere costretta a farlo “con mezzi militari”.
L’incontro tra Meloni e Zelensky è durato circa un’ora e mezza, in un clima descritto come cordiale e costruttivo. L’arrivo del presidente ucraino a Roma è stato seguito con attenzione: la sua auto è entrata direttamente all’interno del cortile di Palazzo Chigi, mentre in via del Corso, dietro le transenne, un gruppo di persone ha atteso il passaggio del corteo esibendo bandiere ucraine. Nelle vicinanze, alcuni rappresentanti di +Europa hanno mantenuto esposto uno striscione con 27 bandiere dell’UE cucite insieme, al centro delle quali campeggiava quella ucraina, già mostrato in un flash mob organizzato prima dell’incontro.
Prima dei colloqui, Zelensky ha risposto brevemente ai giornalisti riguardo alle recenti dichiarazioni dell’ex presidente americano Donald Trump, il quale aveva sollevato la necessità di indire elezioni in Ucraina. “Sono sempre pronto alle elezioni”, ha affermato il leader di Kiev. Riferendosi all’incontro con Meloni, si è detto ottimista e fiducioso: “Sì, mi fido di Giorgia Meloni e credo che ci aiuterà”.
Al termine del colloquio, Zelensky ha condiviso alcuni aggiornamenti sul suo canale Telegram, sottolineando che la delegazione ucraina ha già analizzato i risultati del lavoro svolto a Londra in vista del prossimo incontro tra i consiglieri per la sicurezza nazionale dei partner europei. Ha ribadito l’interesse di Kiev per una “pace autentica” e il costante coordinamento con gli Stati Uniti. “Tutto dipende dal fatto che la Russia sia pronta o meno a compiere passi concreti per fermare lo spargimento di sangue”, ha aggiunto, annunciando che nel prossimo futuro verranno inviati agli USA dei documenti aggiornati in materia negoziale.
La visita di Zelensky in Italia si inserisce in un momento particolarmente delicato del conflitto russo-ucraino, con il fronte militare ancora attivo e le dichiarazioni di Mosca che continuano a negare la sovranità di Kiev sulle regioni orientali. La ferma rivendicazione di Putin sul Donbass arriva in coincidenza simbolica con l’incontro romano, evidenziando la profonda divergenza tra le narrazioni dei due schieramenti e la difficoltà di immaginare a breve una soluzione diplomatica del conflitto.
L’incontro di Roma conferma il sostegno italiano all’Ucraina nel quadro più ampio dell’impegno europeo e atlantico, mentre le parole di Putin ricordano che, nonostante i colloqui internazionali, le posizioni di Mosca rimangono incrollabili su quelle che considera le sue “terre storiche”. La situazione continua a richiedere un delicato equilibrio tra pressione diplomatica, sostegno militare e aperture negoziali, in un contesto in cui ogni mossa ha un peso significativo per gli assetti di sicurezza europei.



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