Un episodio di discriminazione ha colpito Luca Mariotti, un giovane di 21 anni, mentre cercava una stanza in affitto a Milano. Il ragazzo, desideroso di trasferirsi nella città per inseguire il suo sogno di lavorare nel settore della moda, ha raccontato la sua esperienza a Fanpage.it, evidenziando un incontro che ha lasciato un segno profondo.
La vicenda ha avuto inizio quando Luca ha deciso di cercare un alloggio nella metropoli lombarda, consapevole dei prezzi elevati e della necessità di trovare una soluzione economica. “Stavo cercando una stanza in condivisione e ho trovato un annuncio su un portale dedicato che sembrava conveniente”, ha spiegato. Dopo aver contattato il proprietario dell’immobile, il giovane ha ricevuto una risposta rapida, ma ciò che è seguito ha sorpreso e deluso Luca.
“Ho scritto al proprietario per chiedere se la stanza fosse ancora disponibile e se fosse necessario versare una cauzione”, ha raccontato. La risposta del proprietario, tuttavia, non è stata quella attesa. Invece di fornire informazioni sull’alloggio, ha posto una domanda inaspettata: “Sei gay?”.
Luca ha risposto affermativamente, sentendosi libero di esprimere il proprio orientamento sessuale. Ma la reazione del proprietario è stata immediata e disarmante: “Nulla, la stanza è già affittata, mi spiace”. Questo scambio ha lasciato il giovane incredulo e amareggiato. “Mi sono arrabbiato, perché era evidente che se la scelta del proprietario non fosse stata discriminatoria, mi avrebbe detto subito che la stanza era occupata”, ha commentato.
Il giovane ha riflettuto sulle motivazioni dietro la domanda del proprietario. “Mi sono fatto diverse ipotesi; la più probabile è che l’abbia intuito dalla mia immagine di profilo, ma sinceramente non so darmi una risposta sensata”, ha detto. La frustrazione di Luca è aumentata, poiché non aveva mai vissuto un episodio simile in cui un proprietario di casa, offrendo un servizio per cui lui sarebbe stato disposto a pagare, avesse messo in discussione il suo orientamento sessuale.
Luca ha anche condiviso le sue esperienze passate di bullismo e prese in giro, ma ha sottolineato che non si era mai trovato di fronte a una situazione di questo tipo. “Non capisco come il fatto che sia gay possa influenzare la decisione di affittare una stanza”, ha affermato.
La decisione di rendere pubblica la sua esperienza è stata motivata dalla volontà di sensibilizzare su una problematica che colpisce molte persone. “Mi sono detto che, oltre a me, chissà quante altre persone si sono trovate in situazioni simili”, ha spiegato. Luca ha espresso il desiderio di dare voce a chi, come lui, potrebbe sentirsi sbagliato o discriminato. “Io magari ho la forza di parlare, ma molti si sentono sbagliati e lasciano correre, non voglio che sia più così”, ha concluso.
Questo episodio di discriminazione evidenzia la necessità di affrontare e combattere l’omofobia in tutte le sue forme, specialmente in contesti come la ricerca di un alloggio. La storia di Luca Mariotti è un richiamo alla responsabilità sociale di chi offre servizi e alla necessità di garantire pari opportunità a tutti, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale.



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