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Ministero nel caos, dimissioni imposte: “Manipolato per motivi politici”. Il Ministro Giuli nella bufera



Il Capo Ufficio Stampa del Ministero della Cultura, Piero Tafafiore, si è dimesso in seguito alle polemiche sollevate da “Artribune” riguardo alla diffusione di comunicati politici a sostegno di Edmond Ciricello in Campania, tramite l’account e la mailing list del Ministero.  Il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, anziché assumersi la responsabilità di quanto accaduto, ha optato per la destituzione di Tafafiore, nominato lo scorso dicembre.



Estratto dall’articolo di Massimiliano Tonelli per www.artribune.com

La carenza di fair play e di senso istituzionale del Governo Meloni è ormai tanto preoccupante quanto ampiamente riconosciuta.  Ancora più grave è il fatto che tale carenza non mostri segni di miglioramento dopo tre anni di mandato. Il Primo Ministro si vanta, a ragione, di presiedere un esecutivo di notevole longevità, ma non manifesta alcuna preoccupazione per il fatto che molti dei suoi esponenti, nonostante il tempo trascorso, appaiano ancora come inesperti nelle dinamiche istituzionali.  Il loro comportamento è spesso grezzo, volgare e goffo, con frequenti episodi di irrispettosità, intenzionale o meno.  Il Paese avrebbe bisogno di statisti, non di stagisti, ma la situazione attuale è quella che è. L’ultimo episodio di inettitudine amministrativa proviene purtroppo dal Ministero della Cultura. Alessandro Giuli, pur non rientrando tra i ministri più faziosi o meno rispettosi delle norme istituzionali, ha commesso un errore di valutazione.  È indubbio che Giuli abbia sempre considerato la Campania una regione di grande importanza culturale e artistica. Tuttavia, in occasione delle imminenti elezioni regionali, ha superato il limite consentito.

Solo nella giornata di venerdì 21 novembre 2025, in concomitanza con la chiusura della campagna elettorale e le ultime iniziative politiche connesse, Giuli ha utilizzato la mailing list stampa del Ministero della Cultura per diffondere tre comunicati stampa a sostegno del candidato del centrodestra Edmondo Cirielli, lo stesso che, meno di un anno fa, affermava che “il tratto distintivo più profondo del fascismo era uno spirito di libertà straordinario”.

Durante la sua partecipazione agli eventi e alle conferenze stampa di chiusura della campagna elettorale in Campania, il Ministro Giuli ha avuto l’opportunità di diffondere tre comunicati stampa. Il primo comunicato fornisce un resoconto dettagliato degli investimenti effettuati dal Governo nel settore culturale in Campania negli ultimi tre anni. Il secondo comunicato attribuisce il riconoscimento di Napoli come capitale della cultura negli ultimi anni esclusivamente al contributo del Vice Ministro Edmondo Cirielli. Il terzo comunicato, di particolare rilievo, sottolinea come il Vice Ministro Cirielli rappresenti, in termini letterali e privo di refusi, “la personificazione della cultura di governo”.

Il candidato presidente della Regione Campania non è solo il Vice Ministro degli Affari Esteri, ma è un individuo profondamente radicato nel tessuto politico e nella cultura del governo nazionale da diversi decenni.  Possiede una conoscenza approfondita dei meccanismi, delle persone e delle esigenze del territorio. Tale credibilità gli consente di ottenere dal Governo il massimo sostegno ai progetti per la Campania, che non sono limitati agli obiettivi di un singolo candidato presidente e della sua coalizione, ma si inseriscono all’interno della visione strategica del Governo Meloni per l’Italia intera.

Attualmente, si assiste a una convergenza di fattori favorevoli, poiché è già in atto un nuovo corso.  I progressi significativi registrati negli ultimi anni a Napoli e in Campania, in particolare nei settori culturale e sociale, sono il risultato diretto dell’esistenza, dal 2022, di un governatore ombra.  Questo governatore ombra, nella persona del Vice Ministro Edmondo Cirielli, è già operativo ed è sostenuto da un Governo che lo considera un elemento centrale nell’azione pubblica per l’Italia e per questa regione.

Il Ministro Giuli ha il pieno diritto di svolgere attività politica in qualità di militante, parallelamente alla sua attività istituzionale di ministro. Tuttavia, dovrebbe mantenere una netta distinzione tra le due attività, avvalendosi di collaboratori e mailing list separati. L’utilizzo dei mezzi del Ministero della Cultura per la campagna elettorale di specifici candidati rappresenta un comportamento poco appropriato.

L’episodio in questione risulta particolarmente imbarazzante, soprattutto considerando che il responsabile è il Ministro della Cultura. La nostra redazione riceve regolarmente comunicati stampa dal Collegio Romano e non si era mai verificato un caso simile, a quanto risulta dalla nostra memoria.  Inoltre, appare sorprendente, da un punto di vista meramente strategico, che i politici italiani non abbiano ancora compreso che l’utilizzo di un linguaggio sgrammaticato e di espressioni istituzionali inappropriate non fa altro che avvantaggiare gli avversari politici.

AGGIORNAMENTO: A seguito della pubblicazione di questo articolo, le cui riflessioni sono state riprese da alcuni deputati del Partito Democratico della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, il capo ufficio stampa del Ministero della Cultura, Piero Tatafiore, ha rassegnato le sue irrevocabili e immediate dimissioni, scusandosi per aver utilizzato strumenti istituzionali per comunicazioni di natura politica.

CAMPANIA, DE LUCA (PD): GIULI USA UFFICI MIC PER CAMPAGNA CIRIELLI

(AgenziaCULT) – Roma, 21 novembre – “Chiederemo chiarimenti nelle sedi opportune riguardo all’utilizzo degli uffici ministeriali per finalità politiche da parte del Ministro Giuli. I comunicati diffusi oggi dall’Ufficio stampa del Ministero della Cultura, che invitano esplicitamente al voto per il candidato Cirielli, costituiscono un fatto grave, che non può essere ignorato. Il Ministro Giuli dovrà fornire spiegazioni in merito a quanto accaduto.

È inaccettabile che uffici pubblici, finanziati dai cittadini per svolgere funzioni istituzionali, vengano utilizzati per scopi di propaganda politica.  Questo episodio solleva interrogativi significativi sul rispetto delle normative e sull’autonomia della macchina pubblica”.  Così si esprime una nota del deputato e segretario del Partito Democratico campano, Piero De Luca.



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