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Mistero a Bologna: chi era Giuseppe Marra, il 59enne ritrovato senza vita? La moglie accusata di omicidio



Una donna di 57 anni, moglie della vittima, è stata fermata dai carabinieri a seguito della morte del marito, trovato senza vita nel loro appartamento a Bologna.



Nella notte tra martedì 27 e mercoledì 28 maggio, i carabinieri hanno fermato Lorenza Scarpante, la moglie di Giuseppe Marra, un uomo di 59 anni trovato morto nel proprio appartamento situato al terzo piano di una palazzina in via Zanolini, a Bologna. La vittima presentava diverse ferite alla testa e il caso ha subito attirato l’attenzione degli investigatori.

Il provvedimento di fermo nei confronti della donna è stato disposto dalla pubblico ministero Manuela Cavallo, che ha agito basandosi sugli elementi raccolti dal Nucleo Investigativo e dai militari della Compagnia Bologna Centro. Scarpante, assistita dall’avvocato Cristiana Soverini, è ora indagata per omicidio aggravato e si trova in un istituto penitenziario a disposizione dell’autorità giudiziaria.

La legale della donna ha dichiarato: “È stata sentita dal pubblico ministero ed è palesemente sotto choc, ha risposto a tutte le domande e respinge ogni addebito, ha cercato di collaborare”.

Secondo quanto ricostruito finora, è stata proprio la moglie della vittima a lanciare l’allarme. La donna è uscita di casa con gli abiti sporchi di sangue, gridando per strada e chiedendo aiuto. Un testimone ha riferito di averla sentita dire: “È caduto, chiamate qualcuno”. Sul luogo sono intervenuti immediatamente i carabinieri, supportati dalla Sezione Investigazioni Scientifiche.

Dopo essere stata soccorsa e portata via in ambulanza in evidente stato di choc, Scarpante è stata sottoposta a esami tossicologici in ospedale. La Procura bolognese l’ha inizialmente iscritta nel registro degli indagati per poter procedere con gli accertamenti tecnici necessari. Nel frattempo, gli investigatori hanno continuato a lavorare nell’appartamento per cercare di chiarire le circostanze che hanno portato alla morte dell’uomo.

L’arma del delitto non è stata ancora rinvenuta, ma il medico legale Filippo Pirani, intervenuto sul posto insieme alla pm Cavallo, ha stabilito che il decesso sarebbe avvenuto diverse ore prima della chiamata ai soccorsi, effettuata alle 10:30 del mattino. Non sono stati rilevati segni di effrazione nell’abitazione, né risultano sottratti soldi o gioielli.

Durante l’interrogatorio, la moglie avrebbe riferito agli inquirenti: “Stavo dormendo, quando mi sono svegliata l’ho trovato così”. Inoltre, all’interno dell’appartamento sono state trovate sostanze stupefacenti che saranno sottoposte ad analisi. Al momento, non emergono elementi che facciano pensare a debiti o pendenze della vittima, che non aveva precedenti penali.

Un elemento curioso riguarda la presenza del gatto della famiglia nell’appartamento al momento del delitto. L’animale è stato prelevato e affidato a un rifugio. Gli investigatori hanno anche ascoltato alcuni vicini di casa, i quali hanno raccontato di frequenti litigi tra i coniugi negli ultimi tempi. Tuttavia, sembra che la coppia avesse recentemente superato una crisi coniugale. Un vicino avrebbe inoltre dichiarato di aver sentito un tonfo nella notte tra lunedì 26 e martedì 27 maggio.

La coppia, originaria di Aosta, si era trasferita a Bologna nel 2021 dopo la chiusura del pub che gestivano nella loro città natale. Nella nuova città avevano aperto un negozio di cannabis legale in via Indipendenza. Marra e Scarpante avevano due figli: uno viveva con loro ma era fuori città al momento del fatto; appena rientrato, è stato convocato dai carabinieri per fornire informazioni utili alle indagini. L’altra figlia risiede invece in Piemonte.

Le indagini proseguono per chiarire ogni dettaglio e determinare le responsabilità nel caso. La situazione rimane intricata e gli inquirenti stanno vagliando ogni possibile pista per arrivare alla verità.



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