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Morto Salvo Vitale, storico compagno di Peppino Impastato e fondatore di Radio Aut



Si è spento oggi all’età di 82 anni Salvo Vitale, figura di spicco nella lotta alla mafia e amico fraterno di Peppino Impastato, con cui aveva condiviso battaglie e ideali. Professore di storia e filosofia, giornalista e fondatore della storica “Radio Aut”, Vitale ha dedicato gran parte della sua vita alla memoria del compagno e alla denuncia sociale. La notizia è stata confermata da Giovanni Impastato, fratello di Peppino, che ha voluto ricordare l’importanza del contributo di Vitale nella lotta contro l’omertà mafiosa.



“Era un grande compagno, amico di Peppino”, ha dichiarato Giovanni Impastato a Fanpage.it. “L’ho visto per l’ultima volta prima che entrasse in terapia intensiva. Eravamo in reparto, io andavo ogni giorno a salutarlo. L’ultima volta che l’ho visto indossavo una maglia con scritto ‘resistere’ e lui l’ha notata. Mi ha detto: ‘Stai tranquillo, resisterò fino in fondo’. Purtroppo, dopo due giorni ci ha lasciato”.

Un’amicizia indissolubile

Il legame tra Salvo Vitale e Peppino Impastato è stato più forte di qualsiasi vincolo familiare. “Non era il fratello che gli era toccato in sorte, ma quello che aveva scelto”, ha sottolineato Giovanni Impastato, evidenziando la profondità del rapporto che univa i due. Vitale è stato una presenza costante per la famiglia Impastato, anche dopo l’omicidio di Peppino nel 1978 per mano della mafia. “Era una persona colta, intelligente, sempre vicina alla nostra famiglia. La sua scomparsa è stata terribile per noi”, ha aggiunto Giovanni.

La veglia funebre sarà organizzata presso Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, luogo simbolo della resistenza contro la criminalità organizzata. “Salvo sembrava burbero, ma era autoironico. Ci scontravamo su cose banali, ma sui grandi ideali eravamo sempre d’accordo”, ha continuato Giovanni. “Ci legava una profonda umanità”.

La nascita di Radio Aut

Nel 1977, Salvo Vitale e Peppino Impastato fondarono “Radio Aut”, una radio libera nata con l’obiettivo di denunciare pubblicamente le attività mafiose che soffocavano la Sicilia. Attraverso le sue frequenze, i due giovani attivisti sfidarono l’omertà e il potere dei clan locali, diventando un simbolo della resistenza civile. Dopo l’assassinio di Peppino, fu proprio Vitale a dare l’annuncio della sua morte attraverso la radio, un gesto che sottolineò il suo impegno nel portare avanti la memoria e le battaglie del compagno.

“Ha dedicato tutta la sua vita alla memoria di Peppino”, ha ricordato Giovanni Impastato. “Dal giorno in cui è stato ucciso fino a stamattina, il suo pensiero non si è mai arreso. Ha sempre cercato la verità, sostenendo iniziative come la relazione della Commissione Antimafia e il film dedicato a Peppino. Non c’è stato un giorno in cui non abbia pensato a lui”.

Un educatore e militante

Oltre al suo ruolo di attivista, Salvo Vitale è stato anche un educatore stimato, capace di trasmettere ai suoi studenti una coscienza politica e sociale. “Era un militante nel vero senso del termine”, ha spiegato Giovanni Impastato. “I suoi messaggi erano profondi perché partivano dalle radici. Ha sempre difeso Peppino e i valori che rappresentava”.

La figura di Vitale lascia un’eredità importante non solo per la famiglia Impastato, ma per tutti coloro che hanno avuto modo di conoscerlo e apprezzarne il coraggio e la determinazione. La sua vita è stata un esempio di resistenza contro le ingiustizie, un faro per chi continua a lottare contro la mafia e per la verità.



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