Un episodio avvenuto nella Taverna Santa Chiara, nel cuore di Napoli, sta facendo discutere l’opinione pubblica. Al centro della vicenda, una turista israeliana che accusa la proprietaria del locale di atteggiamenti discriminatori nei confronti degli ebrei. La controparte, però, respinge le accuse e ribadisce la sua posizione contro il sionismo. Un video che documenta parte dell’accaduto è diventato virale, alimentando un acceso dibattito online.
Secondo quanto riportato, la turista israeliana, che appartiene alla direzione del partito di sinistra “Democratim”, ha dichiarato di essere stata cacciata dal ristorante a causa della sua nazionalità. La donna ha registrato un video poco dopo l’episodio per denunciare quanto accaduto e ha successivamente affermato di voler sporgere denuncia presso i carabinieri. Nel filmato, che si concentra sui momenti finali della discussione, non sono presenti immagini che chiariscano cosa abbia dato origine al diverbio. Tuttavia, le versioni delle due parti coinvolte sono state riportate e condivise sui social, generando centinaia di reazioni.
La vicenda è avvenuta il 3 maggio, durante il pranzo. La turista avrebbe iniziato a conversare con altri clienti presenti nel ristorante, menzionando la sua provenienza da Israele. Secondo il commentatore politico Roberto Della Rocca, che ha parlato con la donna poco dopo l’accaduto, la proprietaria del ristorante avrebbe reagito negativamente alla scoperta della nazionalità della cliente. “Appena la proprietaria avrebbe sentito che venivano da Israele, avrebbe cominciato a urlarle che i sionisti non sono benvenuti nel suo locale – riferisce Della Rocca – li avrebbe mandati via dicendo ‘i vostri soldi non sono benvoluti qui’, però loro avrebbero pagato lo stesso.” Della Rocca ha sottolineato come l’episodio sia stato percepito come una generalizzazione ingiusta: “La questione che fa incazzare è la generalizzazione, come se tutti gli israeliani sostenessero la condotta di questo governo. Sarebbe come dire che tutti i napoletani sono camorristi, tutti i siciliani sono mafiosi.”
Dall’altra parte, la proprietaria del ristorante, Nives Monda, ha fornito una versione completamente diversa dei fatti attraverso un post pubblicato sul suo profilo Facebook. Nel messaggio, la donna ha spiegato che la discussione sarebbe iniziata in modo pacifico, ma poi sarebbe degenerata a causa dell’atteggiamento dei turisti. “Appena avuta discussione con due turisti stranieri. Alla fine del pasto si mettono a parlare con il tavolo accanto e dicono che sono israeliani e di quanto è bella Israele e di andare a visitarla. Nasce una conversazione pacifica collettiva, dati gli spazi ridotti della Taverna e, quindi, parlo della nostra scelta di aderire alla campagna contro l’apartheid israeliano e contro il genocidio palestinese. Di punto in bianco, loro iniziano ad attaccarmi con arroganza, accusarmi di antisemitismo e a minacciarmi, urlandomi contro e riprendendomi con il cellulare.”
Monda, che aderisce alla “campagna contro l’apartheid israeliano e il genocidio palestinese”, ha difeso la sua posizione e invitato altri esercenti a fare lo stesso. Nel post su Facebook, ha ribadito che la sua presa di posizione non è contro gli ebrei in generale ma contro il sionismo e le politiche del governo israeliano.
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