​​


“Non è fantapolitica” Scandalo Golpe, Maurizio Belpietro dopo lo scoop rilancia ricordando come far saltare governi regolarmente eletti sia una tradizione dei presidenti di sinistra



Maurizio Belpietro: “Non si tratta di speculazioni politiche: desidero richiamare la vostra attenzione sulle operazioni che hanno influenzato significativamente la scena politica italiana negli ultimi trent’anni.”



Non esiste alcun piano strategico per ostacolare in modo significativo l’ascesa politica di Giorgia Meloni. Non è previsto alcun intervento volto a impedire alla coalizione di centrodestra di ottenere la maggioranza alle prossime elezioni politiche e, di conseguenza, di eleggere il successore di Sergio Mattarella alla Presidenza della Repubblica.  Non si riscontra alcuna affiliazione politica o preferenza per i partiti attualmente all’opposizione. Si tratta, piuttosto, di una conversazione informale tra amici, caratterizzata da una profonda amarezza per la mancanza di sensibilità dimostrata da alcuni organi di stampa in tale occasione.

Questa è la ricostruzione fornita da Francesco Saverio Garofani, Consigliere del Presidente della Repubblica per gli affari del Consiglio Supremo di Difesa e da sempre uno dei collaboratori più stretti dell’attuale Capo dello Stato.  Secondo quanto riportato nelle ultime ore dal quotidiano La Verità, Garofani avrebbe invocato un intervento decisivo per determinare la caduta del governo Meloni.  In una conversazione informale con alcuni amici, Garofani avrebbe affermato: “Un anno e mezzo di tempo forse non è sufficiente per individuare un candidato in grado di sconfiggere il centrodestra: sarebbe necessario un intervento provvidenziale”.  Nonostante l’amara incredulità espressa nelle sue dichiarazioni, il Consigliere del Presidente della Repubblica, con un passato da parlamentare del Partito Democratico, non ha ritenuto opportuno smentire le affermazioni, limitandosi a minimizzarle, definendole “una semplice conversazione tra amici”.

È plausibile che si sia trattato di uno scambio di opinioni informale. Tuttavia, la complessità del delicato ruolo attualmente ricoperto imporrebbe a Garofani di adottare una maggiore cautela nelle conversazioni informali.

Ciò che dovrebbe suscitare una profonda riflessione, pur accettando la logica del dialogo, sono i contenuti di quest’ultimo, i quali rivelano una scarsa tolleranza per le dinamiche democratiche e la volontà popolare.  Teorizzare l’adozione di strategie politiche atipiche per ostacolare l’ascesa di Giorgia Meloni, e prevenire così il rischio che una maggioranza di centrodestra possa designare il successore di Sergio Mattarella, è indicativo di una consolidata propensione, all’interno del Quirinale, a correggere il corso democratico degli eventi.  Che Garofani discuta apertamente di tali questioni con i propri conoscenti, anche in modo disinteressato, anche semplicemente in un contesto informale, non costituisce un’azione illegittima né proibita, ma è senz’altro indicativa degli orientamenti ideologici e della distorta concezione della democrazia degli esponenti del Colle.



Add comment