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Non fumava, ma aveva un cancro ai polmoni: il segnale alla spalla non è stato preso sul serio



Quando Gini Harrison, una donna di 41 anni e professoressa di Psicologia all’Open University di Walton Hall, ha iniziato a provare un dolore persistente alla spalla, non avrebbe mai immaginato che fosse un segnale di un tumore avanzato. Neomamma durante la pandemia, il fastidio iniziale fu interpretato come un problema muscoloscheletrico legato all’allattamento e alla postura. Tuttavia, il dolore continuava a peggiorare.



Gini ha raccontato a The Sun: “Il sintomo non migliorava, ma i medici mi dissero che probabilmente era dovuto al fatto che non riuscivo a riposare abbastanza, come spesso accade alle neomamme che tengono il bambino sempre in braccio”. Durante quel periodo, tutte le visite mediche venivano effettuate telefonicamente, e nessuno sembrava comprendere la gravità della sua condizione.

Per mesi, il dolore alla spalla è stato attribuito a cause apparentemente innocue. Solo dieci mesi dopo, nell’ottobre 2021, un approfondimento specialistico ha cambiato drasticamente la situazione. Una risonanza magnetica ha rivelato un tumore nel polmone destro e un altro nella scapola. “Era l’ultima cosa che mi aspettavo mi succedesse durante il congedo di maternità”, ha dichiarato Gini.

Poco prima di Natale, la diagnosi definitiva è stata un carcinoma polmonare non a piccole cellule (NCSLC) al quarto stadio. Questo esito è stato particolarmente sorprendente per Gini, che non aveva mai fumato e non mostrava i sintomi respiratori tipicamente associati al cancro ai polmoni. In seguito, i medici hanno identificato una rara mutazione genetica nell’esone 20 del gene EGFR, responsabile di una crescita cellulare incontrollata, spesso riscontrata in individui non fumatori e che rende il tumore più aggressivo.

Il caso di Gini ha attirato l’attenzione della Roy Castle Lung Cancer Foundation, che da tempo mette in evidenza le diagnosi tardive e le forme di tumore polmonare non correlate al fumo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il cancro ai polmoni è uno dei più comuni e letali, principalmente perché i sintomi nelle fasi iniziali possono essere vaghi o atipici, ritardando l’identificazione della malattia.

Nel suo racconto a The Sun, Gini Harrison ha spiegato che l’unico sintomo avvertito per mesi era un dolore localizzato alla spalla, che diventava progressivamente più intenso. “Avevo un dolore alla spalla che peggiorava e non passava. I medici pensavano fosse dovuto a una postura sbagliata durante l’allattamento o al fatto che tenessi spesso in braccio mio figlio”. Non essendo fumatrice e non avendo tosse, affanno o difficoltà respiratorie, il sospetto di un tumore ai polmoni non è emerso immediatamente.

Dopo aver deciso di consultare uno specialista privato, la situazione di Gini è stata rivalutata con esami di imaging che hanno portato alla diagnosi. Gli accertamenti successivi hanno confermato la presenza di un carcinoma polmonare non a piccole cellule al quarto stadio, accompagnato da una mutazione dell’esone 20 dell’EGFR. Questa mutazione è nota per causare una crescita incontrollata delle cellule e spesso non risponde ai trattamenti standard di prima linea.

Di conseguenza, Gini ha intrapreso un complesso piano di trattamento presso il Guy’s and St Thomas’ Hospital di Londra. “Inizialmente ho fatto 4 cicli di chemioterapia e 32 cicli di radioterapia. Sono seguiti poi 3 cicli di radioterapia a radiofrequenza (SABR) alla metastasi alla spalla”, ha ricordato.

Oggi, Gini non presenta segni misurabili di malattia, ma continua a sottoporsi a controlli periodici. I suoi medici ritengono che le cellule tumorali possano essere ancora presenti, ma non rilevabili nelle scansioni attuali.

Il caso di Gini Harrison mette in evidenza che il cancro ai polmoni non sempre si manifesta con sintomi evidenti nelle fasi iniziali. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità e altre agenzie sanitarie, i sintomi più comuni possono includere:

  • tosse persistente per oltre tre settimane
  • infezioni respiratorie ricorrenti
  • tosse con tracce di sangue
  • mancanza di respiro
  • stanchezza insolita e persistente
  • dolori toracici o ossei non spiegati

In particolare, nei non fumatori o nei pazienti più giovani, i sintomi possono essere aspecifici e facilmente attribuiti ad altre cause. La storia di Gini Harrison sottolinea l’importanza di non trascurare un sintomo persistente, soprattutto quando non migliora con le terapie iniziali. La diagnosi precoce rimane un fattore cruciale per ampliare le opzioni di trattamento e migliorare le prospettive di vita.



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