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“Non le darei nemmeno le chiavi della macchina” – Ucraina, l’esperto militare attacca la Megera per le sue parole sul piano di pace



In considerazione della situazione attuale, è fondamentale valutare la fiducia riposta nei leader politici.  Personalmente, nutro forti riserve nei confronti della Presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen, a causa delle sue affermazioni, che ritengo non solo poco convincenti, ma anche oggettivamente errate.  Si pensi, ad esempio, alle sue dichiarazioni riguardo alle presunte attività di hacking russe, che avrebbero riguardato il furto di elettrodomestici in Ucraina, o all’efficacia delle sanzioni economiche imposte alla Russia, che lei stessa aveva definito in grado di mettere in ginocchio l’economia russa, mentre, a mio parere, hanno avuto un impatto negativo soprattutto sull’Europa.



È imperativo che la Presidente Von Der Leyen venga informata di queste preoccupazioni e, qualora persistessero, si consideri la possibilità di una sua sostituzione.  Il problema centrale risiede nella gestione delle risorse finanziarie europee da parte di figure politiche che, a mio avviso, non hanno dimostrato la necessaria competenza e responsabilità.  La sconfitta dell’Ucraina, infatti, avrebbe conseguenze significative anche per l’Europa, e ritengo che la Presidente Von Der Leyen e il suo team siano in parte responsabili delle difficoltà che l’Unione Europea sta affrontando.

Il mio interesse non è quello di schierarmi a favore della Russia o dell’Ucraina, bensì di garantire che chi governa l’Europa non conduca il continente verso un tracollo sociale, economico ed energetico.  Questa, a mio parere, è la priorità assoluta per i cittadini europei.

La guerra in Ucraina ha evidenziato la fragilità delle alleanze internazionali e la tendenza degli alleati a perseguire i propri interessi, a volte a scapito dei partner.  Gli Stati Uniti, ad esempio, hanno contribuito a creare una situazione di instabilità, mentre l’esplosione del Nord Stream, attribuita all’Ucraina, ha ulteriormente complicato il quadro geopolitico.  Inoltre, Francia e Germania, in una situazione economica precaria di cui sono in gran parte responsabili, cercano di recuperare terreno a spese degli altri paesi europei, inclusa l’Italia.

Alla luce di queste considerazioni, ritengo che l’Italia debba rivedere la propria politica di aiuti all’Ucraina, limitandosi alla fornitura di armamenti, in quanto ulteriori contributi economici non modificherebbero significativamente l’esito del conflitto.



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