Il ministro della Giustizia Carlo Nordio è intervenuto durante il question time in Senato per affrontare il tema dell’utilizzo del braccialetto elettronico, dispositivo adottato in Italia da oltre vent’anni per monitorare gli spostamenti di soggetti sottoposti a misure cautelari. Questo strumento, dotato di tecnologia GPS, permette il controllo remoto di chi lo indossa e invia segnali a un’unità di sorveglianza locale.
Secondo Nordio, il funzionamento del braccialetto elettronico presenta alcune criticità, soprattutto quando si tratta di garantire la sicurezza delle vittime in situazioni di emergenza. Il Guardasigilli ha spiegato che, in molti casi, il tempo necessario per l’intervento delle forze dell’ordine non coincide con la rapidità con cui un potenziale aggressore può raggiungere la vittima. Questo problema rende necessario individuare soluzioni alternative per proteggere le persone a rischio.
“Nel momento in cui suona l’allarme nei confronti di una persona, molto spesso la vittima si trova a una distanza che non è compatibile con l’intervento delle forze dell’ordine in relazione al ‘warning’ che viene dato”, ha dichiarato Nordio. Per questo motivo, il ministro ha suggerito che le vittime possano cercare rifugio in luoghi sicuri come chiese o farmacie: “Cercare di coniugare questi due elementi dando un’allerta alla vittima, in modo tale che la stessa trovi delle forme di autodifesa nel momento in cui avverte il pericolo. Magari rifugiandosi in una chiesa, in una farmacia, insomma in un luogo più o meno protetto”.
Il dibattito sull’efficacia del braccialetto elettronico non è nuovo e continua a sollevare interrogativi sulla sua reale capacità di prevenire reati gravi come i femminicidi. Nordio ha sottolineato che, sebbene il dispositivo possa rappresentare un deterrente, non sempre è sufficiente a garantire la sicurezza immediata delle vittime. Ha inoltre evidenziato che la distanza tra vittima e aggressore, anche quando è considerata adeguata, può non essere sufficiente a impedire un attacco: “Se si ritiene che la distanza di 10 chilometri sia sufficiente per tenere a distanza la potenziale vittima dal potenziale aggressore, molto spesso la comunicazione funziona, ma in quei minuti in cui funziona l’avvertimento, il warning, i mezzi di trasporto del potenziale aggressore sono già riusciti a raggiungere la vittima”.
Durante l’intervento in Senato, il ministro ha fornito alcuni dati relativi all’utilizzo dei braccialetti elettronici. Attualmente sono circa 13.000 i dispositivi attivati per diverse finalità. Di questi, oltre 5.800 sono utilizzati per reati come lo stalking, mentre 7.000 sono impiegati per il monitoraggio generale. Nordio ha sottolineato che l’adozione di questa misura ha contribuito a una maggiore tutela preventiva. Tra il 1° gennaio e il 22 settembre 2024, infatti, il numero degli omicidi è sceso da 260 a 215 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, registrando un calo del 17%.
Un dato particolarmente significativo riguarda le vittime di genere femminile: i casi sono diminuiti da 91 a 76 nello stesso intervallo temporale, con una riduzione del 16%. Anche i delitti commessi in ambito familiare e affettivo hanno mostrato un calo, passando da 116 a 103 episodi, pari a una diminuzione dell’11%. Questi numeri suggeriscono un trend positivo, ma il ministro ha ribadito l’importanza di interventi educativi per affrontare il problema alla radice.
“È necessaria un’opera radicale di educazione non soltanto nelle scuole ma soprattutto nelle famiglie, dove si forma il ‘software’ del bambino che poi diventerà adulto”, ha affermato Nordio.
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