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Omicidio a Udine, dubbi sul braccialetto elettronico dell’ex marito: si è attivato dopo il crimine



Nella mattinata di giovedì 17 aprile, un tragico femminicidio ha avuto luogo a Udine, dove Mohamed Naceur Saadi ha ucciso la sua ex moglie, Samia Bent Rejab Kedim. L’omicidio è avvenuto nonostante l’uomo indossasse un braccialetto elettronico, che ha segnalato l’allontanamento dal domicilio solo dopo il crimine, attivandosi alle 11, proprio quando il delitto era già stato commesso. Questo è stato chiarito dal Procuratore Massimo Lia durante una conferenza stampa tenutasi il giorno successivo.



Il braccialetto elettronico indossato da Saadi era progettato per monitorare il rispetto del permesso di uscita, che gli consentiva di allontanarsi dalla sua residenza due volte a settimana per un massimo di due ore. Tuttavia, il dispositivo non era collegato a un sistema di monitoraggio in tempo reale per il divieto di avvicinamento, che avrebbe potuto allertare le autorità se l’uomo si fosse avvicinato alla sua ex moglie.

Saadi era stato condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione per maltrattamenti, lesioni e violenza sessuale aggravata nei confronti di Samia. Dopo aver scontato un anno di carcere, era stato posto agli arresti domiciliari a Monfalcone, in provincia di Gorizia. Il permesso di uscita, che gli era stato concesso, prevedeva che potesse lasciare la sua abitazione il martedì e il giovedì dalle 9 alle 11.

È proprio in uno di questi momenti di libertà che Saadi si è recato a Udine, dove ha fatto irruzione nell’appartamento della vittima, attendendo il suo ritorno. Una volta entrato, ha aggredito Samia, infliggendole diverse coltellate al volto e al corpo. A dare l’allerta sono stati il figlio minorenne della coppia e i vicini, che hanno sentito le urla e hanno richiesto aiuto.

Dopo l’omicidio, Saadi ha abbandonato la scena a bordo dell’auto della vittima, per poi morire in uno scontro con un camion cisterna a Basiliano. Le indagini suggeriscono che l’uomo possa aver deciso di togliersi la vita dopo aver commesso il delitto. Questo caso rappresenta il ventunesimo femminicidio registrato nel 2025 in Italia.

Il braccialetto elettronico ha inviato l’allerta solo dopo l’omicidio, poiché Saadi aveva superato l’orario consentito dal permesso di uscita. La sala operativa dei Carabinieri di Monfalcone ha ricevuto la segnalazione solo alle 11:04, e quando gli agenti sono giunti sul luogo, il delitto era già avvenuto.

Massimo Lia ha sottolineato che l’ufficio del pubblico ministero ha prestato la massima attenzione nella valutazione della pericolosità di Saadi. Ha affermato: “Il problema riguarda evidentemente questo permesso di allontanamento. Ci sono state la massima attenzione e la massima severità da parte del mio ufficio e da parte dell’ufficio del gip nel valutare pericolosità e condotta dell’uomo.”



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