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Orban contro Salis, dopo la revoca dell’immunità il portavoce pubblica i dati sul carcere



In un contesto di crescente tensione politica, il portavoce del primo ministro ungherese Viktor Orbán, Zoltan Kovacs, ha pubblicato su Twitter le coordinate geografiche del carcere di Márianosztra, una struttura di massima sicurezza in Ungheria. Questa azione è stata una risposta al post dell’eurodeputata di Avs, Ilaria Salis, che ha lanciato un appello in vista del voto previsto per il 23 settembre nella Commissione Affari giuridici del Parlamento europeo, riguardante la richiesta di revoca della sua immunità parlamentare.



Nella sua comunicazione, Ilaria Salis ha descritto la situazione come una fase cruciale della sua carriera politica. “Cari amici, compagne, sostenitori – siamo entrati in una nuova fase cruciale della mia vicenda politica. Il 23 settembre, a Bruxelles, la Commissione Affari giuridici del Parlamento europeo – dopo una lunga procedura segnata dalle continue pressioni dell’estrema destra – discuterà la richiesta del regime di Orbán di revocare la mia immunità,” ha scritto Salis. Ha sottolineato l’importanza della sua immunità, ottenuta grazie a una mobilitazione popolare, che le ha permesso di affrontare le sfide politiche senza il timore di subire ritorsioni.

Salis ha proseguito evidenziando le conseguenze della revoca della sua immunità: “Immunità che ho ottenuto grazie alla straordinaria mobilitazione popolare e al voto vostro, e che mi ha permesso di uscire da quel maledetto pozzo, vantando fatto di soprusi e umiliazioni, di tornare una donna libera e di poter lottare insieme a voi. Immunità, senza la quale, rischierei di finirci di nuovo, in quel maledetto pozzo.”

La Commissione Affari giuridici esprimerà un parere sulla questione e, successivamente, il 7 ottobre, sarà la Plenaria del Parlamento a decidere con un voto a maggioranza semplice. Ilaria Salis ha evidenziato l’importanza di questo voto per il suo futuro politico, affermando: “In quell’aula si giocherà il mio destino. La partita è aperta.”

Salis ha anche espresso la sua speranza che il Parlamento europeo non si pieghi all’autoritarismo e ai nazionalismi emergenti, in particolare quelli rappresentati dal governo di Orbán. “Spero vivamente che il Parlamento scelga di non piegarsi all’autoritarismo e ai nuovi nazionalismi aggressivi alla Orbán, e che sappia stare dalla parte della democrazia e dello stato di diritto – che, pur con tutte le imperfezioni da correggere e gli odiosi doppi standard da abbattere, resta comunque preferibile all’assolutismo che l’estrema destra vorrebbe imporci,” ha dichiarato.

La situazione attuale è caratterizzata da una crescente polarizzazione politica in Ungheria e in Europa, con l’estrema destra che esercita pressioni su istituzioni democratiche e figure politiche. L’atto di Zoltan Kovacs di condividere le coordinate del carcere è stato interpretato come un chiaro avvertimento e un tentativo di intimidazione nei confronti di Salis, evidenziando le tensioni esistenti tra i sostenitori di Orbán e coloro che si oppongono al suo regime.

La questione della revoca dell’immunità parlamentare di Ilaria Salis non è solo una questione personale, ma rappresenta un test cruciale per il rispetto dei diritti democratici all’interno dell’Unione Europea. La decisione della Commissione e del Parlamento potrebbe avere ripercussioni significative sulla libertà di espressione e sull’integrità delle istituzioni europee.

In un contesto di crescente vigilanza e repressione nei confronti delle voci dissenzienti, la mobilitazione dei sostenitori di Salis diventa fondamentale. Il 23 settembre rappresenterà un momento decisivo non solo per Ilaria Salis, ma per tutti coloro che credono nella democrazia e nel rispetto dei diritti umani in Ungheria e oltre.



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