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Orrore in casa di riposo a Caltanissetta: anziani legati con cinghie, tre persone arrestate



Gli ospiti di una casa di riposo a San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, avrebbero subito gravi abusi, tra cui essere immobilizzati con cinghie e nastro adesivo per limitarne i movimenti. Le indagini condotte dai carabinieri hanno portato all’arresto di tre persone, tra cui l’amministratrice della struttura e due operatori. L’accusa è di sequestro di persona, maltrattamenti e esercizio abusivo della professione.



Le autorità hanno avviato un’inchiesta dopo aver ricevuto segnalazioni dettagliate riguardo alla cattiva gestione della struttura socio-assistenziale. Per verificare i fatti, gli investigatori hanno installato microfoni e telecamere nascoste all’interno dell’edificio. Le registrazioni ottenute hanno rivelato episodi di violenza fisica e psicologica ai danni degli ospiti, molti dei quali anziani e vulnerabili.

Secondo quanto riportato dalla Procura di Caltanissetta, gli anziani più fragili sarebbero stati sottoposti a trattamenti degradanti, come essere legati ai letti o alle sedie a rotelle con mezzi di contenimento che impedivano loro qualsiasi movimento. Questi atti, definiti “vessatori e umilianti”, sarebbero stati perpetrati dall’amministratrice della casa di riposo insieme a due collaboratori.

L’amministratrice è stata posta in custodia cautelare in carcere, mentre per gli altri due operatori il giudice per le indagini preliminari ha disposto gli arresti domiciliari. La Procura ha sottolineato che i tre sono ritenuti responsabili di “gravissime condotte” che includevano non solo maltrattamenti e sequestri di persona, ma anche l’esercizio abusivo della professione.

Le indagini sono state condotte dai carabinieri con il supporto del NAS (Nucleo Antisofisticazioni e Sanità) e del Nucleo Ispettorato del Lavoro. Il lavoro investigativo ha permesso di raccogliere prove schiaccianti che hanno portato all’intervento delle autorità giudiziarie. La casa di riposo è stata posta sotto sequestro e affidata a un amministratore giudiziario per garantire condizioni di vita dignitose agli ospiti rimasti.

Le intercettazioni ambientali hanno documentato episodi di abuso verbale e fisico da parte del personale della struttura. La Procura ha descritto una situazione in cui gli ospiti erano costantemente sottoposti a “comportamenti vessatori” che violavano la loro dignità e i loro diritti fondamentali.

La vicenda ha scosso la comunità locale, sollevando interrogativi sulla necessità di maggiori controlli nelle strutture dedicate all’assistenza degli anziani. Il caso di San Cataldo evidenzia l’importanza di monitorare attentamente le condizioni in cui vivono le persone più vulnerabili, spesso incapaci di denunciare autonomamente eventuali abusi.

Le autorità invitano chiunque sia a conoscenza di situazioni simili a segnalarle prontamente alle forze dell’ordine. La tutela degli anziani e delle persone fragili deve essere una priorità assoluta, soprattutto in contesti come le case di riposo, dove queste persone dovrebbero ricevere cure adeguate e rispetto.



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