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Parte per le vacanze e abbandona la madre invalida, che muore: “Aggredita dal compagno, da valutare lo stato mentale”



Antonella Marrella è attualmente detenuta nel carcere di Rebibbia, accusata di omicidio volontario per aver lasciato la madre invalida sola in casa. La donna, un’ex ricercatrice universitaria, ha affrontato un arresto dopo che i carabinieri hanno scoperto che la madre era deceduta in assenza di cure. Inizialmente, Marrella era stata posta agli arresti domiciliari presso l’abitazione di un’amica, ma è stata successivamente trasferita in carcere dopo che le forze dell’ordine hanno trovato dei “pizzini” che indicavano un piano di fuga.



Il processo che la vede imputata si concentra sull’accusa di omicidio volontario, aggravato dal fatto che il reato è stato commesso contro un ascendente. Il legale della donna, Antonino Castorina, ha spiegato a Fanpage.it: “La dottoressa Marrella vive la detenzione in carcere con grave disagio e difficoltà. Il quadro indiziario a suo carico non tiene conto di tutta una serie di elementi determinanti nel quadro complessivo degli avvenimenti e che sono tra l’altro oggetto di ulteriore sviluppo investigativo. La ricostruzione dei fatti, per come realmente accaduti, deve tenere conto del contraddittorio tra le parti.”

Secondo quanto emerso dalle indagini, poco prima di partire per le vacanze in Abruzzo, Marrella aveva denunciato il suo ex compagno per comportamenti violenti. Questa situazione avrebbe generato uno stress psicologico significativo, che potrebbe aver influenzato le sue azioni. L’avvocato Castorina ha dichiarato: “Abbiamo chiesto una perizia psicologica per valutare il suo stato mentale al momento dei fatti. La riteniamo di fondamentale importanza per valutare il nesso causale tra la condotta complessiva contestata ed il momento in cui soggiornava in Abruzzo. Dal colloquio con la dottoressa Marella, nel confronto che ho avuto con lei in carcere, è emerso da parte della detenuta un’enorme sofferenza e un pensiero costante per i figli e per la sua famiglia. Crediamo importante una valutazione accurata del quadro psicologico dell’imputata per arrivare a una riqualificazione del reato contestato.”

L’incidente risale al giugno scorso, quando i carabinieri della stazione di Montelibretti si sono recati presso l’abitazione condivisa da Marrella e sua madre per notificare un atto. Era il 12 giugno e Marrella si trovava già da diversi giorni in vacanza con i suoi due figli. A chi le chiedeva della madre, la donna rispondeva che era assistita da una badante, ma questa affermazione si è rivelata falsa. La madre anziana era sola in casa, priva di cibo, acqua e senza possibilità di contattare i soccorsi, dato che non c’era un telefono disponibile.

Una volta arrestata, Marrella ha mostrato segni di disperazione in carcere, chiedendo costantemente notizie della madre e dei figli. I due bambini, nati da relazioni precedenti, sono stati affidati a una casa famiglia e il tribunale ha avviato un procedimento per revocare la sua responsabilità genitoriale. Castorina ha concluso: “È disperata, sono convinto abbia avuto un black out causato dalla difficilissima situazione che viveva.”



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