La capitale ucraina, Kiev, ha subito uno dei bombardamenti più devastanti dall’inizio del conflitto, con almeno sei morti e numerosi feriti a causa di attacchi aerei russi. Durante la notte, la città è stata scossa da raid aerei che hanno coinvolto un massiccio utilizzo di droni e missili, con le autorità locali che hanno riportato l’impiego di 430 droni e 18 missili. La paura si è diffusa in tutto il Paese, da Kiev a Odessa, con i residenti costretti a cercare rifugio tra le macerie delle loro abitazioni.
Il capo dell’amministrazione militare di Kiev, Tymur Tkachenko, ha denunciato che gli edifici residenziali sono stati colpiti “praticamente in ogni distretto”. Nonostante la maggior parte dei droni e dei missili sia stata abbattuta, i detriti caduti e gli incendi che ne sono seguiti hanno danneggiato grattacieli, una scuola, una struttura medica e diversi edifici amministrativi in nove distretti della capitale. Le sei vittime sono state registrate in un condominio nella zona orientale di Lisovyi, dove un drone si è schiantato, provocando il crollo di quattro piani. In totale, si contano almeno 34 feriti, tra cui due bambini e una donna incinta. Altri due morti sono stati confermati a seguito di un bombardamento su un mercato a Chornomorsk, nell’oblast di Odessa.
Il bombardamento ha causato anche interruzioni di energia elettrica in tutto il Paese, un evento ormai consueto in questo conflitto. Le autorità russe hanno giustificato gli attacchi come una risposta a quelli ucraini contro le loro infrastrutture, parlando di “attacchi contro impianti del complesso militare-industriale ed energetico dell’Ucraina”. Mosca ha anche denunciato le operazioni ucraine mirate a colpire la centrale nucleare di Novovoronezh, situata in territorio russo, e uno dei principali terminal di esportazione petrolifera nel Mar Nero.
Dall’altro lato del conflitto, l’Ucraina ha intensificato le sue azioni, colpendo obiettivi strategici in profondità nel territorio russo. Recentemente, sono stati segnalati danni al porto di Novorossijsk, dove le esportazioni di greggio sono state interrotte. Le autorità locali hanno riferito di danni a una nave e a diversi edifici residenziali, con almeno quattro feriti. Durante questa offensiva, l’Ucraina ha anche utilizzato missili da crociera a lungo raggio di produzione nazionale, i Long Neptune, come confermato dal presidente Volodymyr Zelensky, senza fornire dettagli specifici sugli obiettivi colpiti.
Il rifornimento di armi rimane una delle principali sfide per l’Ucraina, che continua a fare appelli ai partner occidentali per ottenere supporto. Tuttavia, durante la recente riunione dei ministri della Difesa del gruppo E5, che include anche l’Italia, non sono emerse indicazioni significative riguardo a nuove forniture di armamenti. L’alto rappresentante estone Kaja Kallas, rispondendo a una domanda di un giornalista ucraino, ha sottolineato che “l’Ue non ha a disposizione mezzi di difesa antiaerea e che sono gli stati nazionali ad averli, e tocca a loro decidere quale sostegno dare all’Ucraina”. Il ministro tedesco Boris Pistorius non ha fornito dettagli sull’eventuale fornitura di missili Taurus a Kiev.
La situazione in Ucraina continua a essere critica, con i bombardamenti russi che infliggono gravi danni e perdite umane. La risposta ucraina, pur cercando di colpire obiettivi strategici in territorio nemico, mostra la complessità e la brutalità di un conflitto che non accenna a fermarsi. La popolazione civile rimane in prima linea, subendo le conseguenze di una guerra che ha già causato un numero inaccettabile di vittime e distruzioni. Con la comunità internazionale che osserva attentamente gli sviluppi, la speranza di una risoluzione pacifica sembra ancora lontana, mentre le tensioni continuano a crescere e le operazioni militari si intensificano da entrambe le parti.



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