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Perché la mucca è l’animale più pericoloso in montagna: il caso dell’uomo aggredito a Genova



Un episodio insolito ha sconvolto la tranquilla vita della Val Fontanabuona, nel comune di Ne, in provincia di Genova. Un uomo di 80 anni è stato inseguito e colpito da una mucca mentre si trovava lungo la strada del monte Biscia, un’area molto frequentata dai cercatori di funghi in questa stagione. L’anziano è stato soccorso e trasportato d’urgenza all’ospedale San Martino di Genova, dove è arrivato in codice rosso. Attualmente, le sue condizioni sono stabili.



L’incidente, avvenuto martedì 7 settembre, ha attirato l’attenzione non solo per la sua peculiarità, ma anche per il fatto che episodi simili, sebbene rari, possono verificarsi più frequentemente di quanto si pensi. Le mucche, considerate generalmente animali docili e pacifici, possono diventare pericolose se si sentono minacciate o infastidite. In questo caso, il passaggio continuo di persone potrebbe aver irritato l’animale, spingendolo ad agire in modo aggressivo.

Secondo alcuni testimoni presenti al momento dell’aggressione, l’animale ha inseguito l’uomo per diversi metri prima di colpirlo con violenza. La scena è stata osservata da alcuni passanti che hanno immediatamente allertato i soccorsi. L’intervento tempestivo dell’elisoccorso ha permesso il rapido trasporto del pensionato in ospedale, dove i medici hanno stabilizzato le sue condizioni.

Gli esperti sottolineano che questi incidenti non sono isolati. In particolare, gli agricoltori, gli allevatori e i veterinari che lavorano a stretto contatto con i bovini sono più esposti a rischi simili. Secondo un rapporto del CDC (Centers for Disease Control and Prevention) negli Stati Uniti, ogni anno si registrano circa 21 decessi legati a interazioni con bovini. Nella maggior parte dei casi, le vittime subiscono traumi gravi causati da urti o calpestamenti.

Una mucca adulta può raggiungere un peso di circa 900 chilogrammi e una velocità di corsa fino a 40 chilometri orari. Queste caratteristiche rendono un eventuale impatto paragonabile a quello di un piccolo camioncino in movimento. Negli Stati Uniti, le mucche causano più morti rispetto a orsi, squali e lupi messi insieme.

Anche in Italia, sebbene non esistano statistiche ufficiali dettagliate, gli incidenti con bovini non sono infrequenti. Oltre agli operatori agricoli, anche gli escursionisti possono trovarsi in situazioni di pericolo. Spesso, i cittadini che si avventurano in montagna tendono ad avvicinarsi ai bovini pensando che siano animali innocui. Questo comportamento può risultare rischioso, soprattutto se si lasciano i cani liberi vicino agli animali.

La veterinaria Laura Arena, intervistata da Kodami, ha spiegato che è fondamentale mantenere le distanze dai bovini: “Qualunque animale, se si sente minacciato dall’uomo e specialmente se supportato dal gruppo, può attaccare, vale anche per le mucche”. Questo consiglio è particolarmente importante per chi non ha esperienza diretta con gli animali da allevamento e potrebbe sottovalutarne la reazione.

La Val Fontanabuona, dove si è verificato l’incidente, è una zona montuosa molto apprezzata dagli escursionisti e dai cercatori di funghi. Tuttavia, la presenza di bovini al pascolo può rappresentare un rischio per chi non è consapevole del comportamento di questi animali. Gli esperti raccomandano prudenza e rispetto per l’ambiente naturale e i suoi abitanti.

L’episodio accaduto a Ne solleva interrogativi sul rapporto tra uomini e animali selvatici o da allevamento in contesti rurali e montani. Mentre l’attenzione mediatica tende a concentrarsi su predatori come lupi e orsi, sono spesso gli animali considerati meno pericolosi a causare incidenti gravi. La prevenzione e la sensibilizzazione su questi temi possono contribuire a ridurre i rischi per escursionisti e operatori del settore agricolo.

In conclusione, il caso del pensionato aggredito dalla mucca in Val Fontanabuona è un promemoria dell’importanza di rispettare gli animali e il loro habitat naturale. La prudenza e la consapevolezza sono fondamentali per evitare situazioni potenzialmente pericolose.



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