Le condizioni di Papa Francesco, ormai 88enne, continuano a destare preoccupazione. Con difficoltà nel camminare e parlare, il Pontefice si trova ad affrontare un momento cruciale del suo pontificato. La domanda che molti si pongono è: potrebbe rassegnare le dimissioni?
Lo stesso Papa Bergoglio non ha mai escluso questa possibilità. In una delle sue ultime biografie, ha rivelato di aver già firmato una rinuncia al pontificato da utilizzare in caso di incapacità fisica o mentale. Inoltre, ha dichiarato che, in caso di dimissioni, si trasferirebbe a Santa Maria Maggiore, rinunciando al titolo di “Papa emerito” per assumere quello di “Vescovo di Roma emerito”.
Papa Francesco ha sempre affrontato il suo ruolo con energia, ma è innegabile che fare il Papa oggi sia più impegnativo che mai. Viaggi internazionali, esposizione mediatica costante e grandi responsabilità politiche rendono il pontificato un compito gravoso, soprattutto per una persona in condizioni di salute precarie.
Secondo alcuni osservatori, l’introduzione di un limite di età per il pontificato potrebbe rappresentare un segno di modernità per la Chiesa. Un’età massima di 80 anni, ad esempio, garantirebbe un ricambio generazionale e una maggiore efficienza nella gestione della Curia. Tuttavia, accettare di dimettersi richiederebbe una dose di umiltà che non sempre è facile trovare nei leader religiosi, nemmeno in Papa Francesco.
L’eredità di Ratzinger e il peso delle dimissioni
L’idea di un Papa che rinuncia al suo incarico non è più un tabù, grazie al precedente di Benedetto XVI. Ratzinger ha rotto una tradizione secolare, dimostrando che lasciare il pontificato per motivi di salute non è solo possibile, ma anche necessario in certe circostanze.
Un aneddoto raccontato dallo stesso Benedetto XVI evidenzia quanto sia difficile per gli anziani accettare i propri limiti. Dopo un infortunio, Ratzinger disse: “Noi anziani siamo superbi, non vogliamo ammettere di essere vecchi. Ma la superbia è un peccato”.
Questa riflessione si collega al pontificato di Giovanni Paolo II, che negli ultimi anni della sua vita fu incapace di governare la Chiesa. Secondo alcuni, la sua malattia portò a una gestione caotica del Vaticano, con sottoposti che presero il controllo in una sorta di “golpe” segreto.
Un Papa tra politica e spiritualità
Nonostante le difficoltà fisiche, Papa Francesco continua a essere una figura centrale nel panorama politico e religioso mondiale. Le sue posizioni su temi come la guerra in Ucraina, il conflitto a Gaza e il razzismo lo hanno reso un punto di riferimento morale per molti.
Ad esempio, le sue critiche alla NATO – accusata di aver “abbaiato alle porte della Russia” – e la sua solidarietà verso i palestinesi di Gaza hanno attirato l’attenzione internazionale. Tuttavia, anche la destra politica ha trovato punti di contatto con il Pontefice, in particolare per la sua intransigenza sull’aborto.
Allo stesso tempo, la gestione della Curia di Francesco ha sollevato critiche. Secondo alcuni esperti, avrebbe provocato tensioni con i vescovi tedeschi, arrivando a sfiorare uno scisma all’interno della Chiesa.
Un Vaticano diviso tra sostenitori e oppositori
Come in ogni grande organizzazione di potere, anche in Vaticano esistono fazioni contrapposte. Da un lato, ci sono coloro che sperano nelle dimissioni di Francesco per poter riorganizzare il sistema di potere; dall’altro, c’è chi preferisce che il Papa rimanga al suo posto, anche in condizioni di salute precarie, per preservare gli equilibri interni.
Lo stesso Bergoglio ha ammesso che alcuni membri del Vaticano si augurerebbero la sua morte. Durante un ricovero, avrebbe dichiarato che “qualcuno vuole che io muoia”. Questa affermazione sottolinea la complessità delle dinamiche di potere all’interno della Santa Sede.
Chi sarà il prossimo Papa?
Tra i nomi più discussi per la successione di Francesco c’è quello del cardinale filippino Luis Antonio Gokim Tagle, considerato vicino a Bergoglio. Tuttavia, come recita un antico detto vaticano, “chi entra Papa in Conclave, ne esce cardinale”.
La storia recente dimostra quanto siano imprevedibili le elezioni papali. Nel 2013, l’elezione di Jorge Bergoglio sorprese molti, compreso Benedetto XVI, che aveva preparato la successione puntando su Angelo Scola. Tuttavia, le divisioni tra i cardinali italiani portarono a un risultato inaspettato.
Un momento decisivo per la Chiesa
Le condizioni di salute di Papa Francesco e le ipotesi di dimissioni aprono una fase di grande incertezza per la Chiesa cattolica. Qualunque sia la decisione del Pontefice, il suo pontificato ha segnato un’epoca di cambiamenti e sfide, lasciando un’eredità che continuerà a essere discussa per anni.
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