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Pierluigi Basile, giovane promessa del tennis italiano, ha avuto l’opportunità di allenarsi con Jannik Sinner a Wimbledon, vivendo un’esperienza unica e formativa.



Tra i campi di allenamento di Aorangi Park a Londra, il numero uno al mondo Jannik Sinner ha proseguito la preparazione per la semifinale contro Novak Djokovic, concentrandosi su ogni aspetto tecnico e tattico. In questa fase cruciale del torneo di Wimbledon, Sinner ha coinvolto il giovane talento italiano Pierluigi Basile, classe 2007, come sparring partner. Per il 18enne pugliese, questa occasione è stata un momento indimenticabile e una rara opportunità di confronto con uno dei migliori giocatori del circuito.



Basile, originario di Martina Franca, è già noto nel panorama tennistico per essere stato il primo giocatore nato nel 2007 a competere in un Challenger ATP. Nonostante la sua eliminazione al primo turno nel tabellone junior di Wimbledon, sia in singolare che in doppio, il giovane ha dimostrato qualità che gli sono valse la chiamata per allenarsi con Sinner. Durante l’ora e mezza di allenamento sotto il sole londinese, Basile ha avuto modo di osservare da vicino la straordinaria intensità e precisione del gioco del campione altoatesino.

“È stato esattamente come me lo immaginavo. Lui tira fortissimo e lo sappiamo tutti”, ha dichiarato il giovane pugliese ai microfoni di SuperTennis. “È stato un bell’allenamento perché l’ho visto muoversi in campo dal vivo. Ora ho una minima idea di come sia giocarci contro”.

L’allenamento si è concentrato su diversi aspetti del gioco: scambi da fondo campo, volée, smash, diagonali di dritto e risposte al servizio. Sinner ha dimostrato la sua consueta attenzione ai dettagli, richiedendo palline con velocità e traiettorie specifiche per perfezionare ogni colpo. Basile, dal canto suo, si è dimostrato un interlocutore all’altezza, mantenendo un ritmo elevato e adattandosi alle richieste del team azzurro.

Un momento particolarmente significativo è stato il breve dialogo tra i due durante la sessione. Basile ha chiesto a Sinner un consiglio relativo al gioco sul cemento, una superficie sulla quale il giovane fatica a trovare ritmo e velocità. “Gli ho chiesto come facesse a giocare così bene sul cemento. Io faccio ancora fatica a trovare ritmo e velocità. Lui mi ha detto che gli viene facile perché ci sono meno cose a cui pensare”, ha raccontato il pugliese.

Ma è stata un’altra domanda di Sinner a colpire profondamente il giovane talento: “Ti piace giocare i punti importanti?”. Una riflessione che ha toccato un aspetto cruciale del gioco mentale nel tennis. “È una cosa su cui sto lavorando ultimamente. Al Challenger di Perugia ho visto i primi risultati, perché le partite sono state tutte molto tirate. Ruberei a Sinner proprio il modo in cui gioca i punti importanti. Sembra che gli venga facile. Sicuramente anche lui sente la pressione, ma sa sempre cosa fare”, ha spiegato Basile.

Dal punto di vista fisico, Sinner è apparso in ottime condizioni durante l’allenamento. Nonostante il gomito destro fosse fasciato con il manicotto già indossato nel match contro Shelton, i suoi colpi sono stati fluidi e potenti, senza segni evidenti di dolore. Questo è un segnale positivo per l’imminente sfida contro Djokovic, una partita che si preannuncia intensa e combattuta.

L’esperienza vissuta da Pierluigi Basile rappresenta non solo un importante passo nella sua crescita professionale, ma anche un’opportunità per apprendere direttamente da uno dei migliori giocatori al mondo. La capacità di confrontarsi con un atleta del calibro di Sinner gli offre spunti preziosi per migliorare sia tecnicamente che mentalmente, soprattutto nei momenti chiave delle partite.

In attesa della semifinale tra Jannik Sinner e Novak Djokovic, il racconto dell’allenamento con il giovane pugliese aggiunge un ulteriore tassello al profilo umano e professionale del numero uno al mondo, dimostrando ancora una volta la sua attenzione verso la nuova generazione di talenti italiani.



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