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Putin minaccia: “Soldati occidentali in Ucraina sarebbero un obiettivo, niente pace stabile”



Dopo il suo giro in Cina, Putin è ricomparso sulla scena, stavolta a Vladivostok nell’est del nulla russo, dove si sta tenendo l’Eastern Economic Forum. Neanche a dirlo, ha di nuovo tirato fuori il tema della guerra in Ucraina. Il tipo è stato chiaro: qualsiasi soldato occidentale che si azzarda a mettere piede a Kiev o nei paraggi diventa automaticamente un bersaglio per i russi. E poi, ciliegina sulla torta, ha detto che un accordo di pace con Kiev? Dimenticatevelo, “impossibile”.



Il tutto nasce dalle parole di Macron. Sì, proprio lui, che ha annunciato che 26 Stati europei sono pronti a inviare truppe in Ucraina come “forze di riassicurazione” il giorno dopo la firma di una pace. Tranquilli però, ha aggiunto, “non vogliamo mica scatenare una guerra con la Russia”. Come se bastasse dirlo.

Putin, ovviamente, l’ha presa bene come un gatto in un bagno. Ha ribadito: “Se delle truppe sbucano in Ucraina, soprattutto ora che si spara, per noi diventano obiettivi. Se si arriva a una pace vera, non vedo perché dovrebbero stare ancora lì. E comunque, se ci sono accordi, la Russia li rispetterà al cento per cento.” Insomma, fidatevi…

Poi, immancabile, ha ripetuto che l’Ucraina nella NATO per lui è un incubo per “i lunghi interessi di sicurezza della Russia”. Manco a dirlo, ha invitato ancora Zelensky a Mosca – così, come se fosse un tè tra vecchi amici. “Gli ucraini vogliono questo incontro, l’hanno proposto loro. Noi siamo pronti, venite pure. Vi garantiamo massima sicurezza, promesso.” Poi ha aggiunto, neanche troppo velatamente: “Se pretendono che siano i russi ad andare da qualche altra parte per l’incontro, ma dai, non esageriamo. Mosca è perfetta, città eroina e tutto il resto.”

Se vi interessa leggere lo show completo, trovate tutto su fanpage. E no, la storia non promette niente di buono.



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