Una paziente affetta da seri problemi addominali, causati da una cisti ovarica eccezionalmente grande, è stata sottoposta a un intervento chirurgico presso l’ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri, in provincia di Firenze. L’operazione, eseguita da un team medico dell’azienda sanitaria Usl Toscana centro, ha permesso di rimuovere una massa di ben 42 kg seguendo un approccio mininvasivo che ha garantito una rapida ripresa post-operatoria.
La donna, in età fertile, presentava una cisti ovarica che aveva raggiunto dimensioni tali da comprimere organi vitali come stomaco e fegato. Dopo un’attenta analisi diagnostica, l’equipe medica ha optato per una tecnica innovativa che combinava ecografie intraoperatorie e l’uso simultaneo di due telecamere posizionate rispettivamente nella cavità addominale e nella cisti stessa. Questa procedura, perfezionata dai chirurghi, ha consentito di rimuovere la massa attraverso una piccola incisione, evitando una laparotomia longitudinale e riducendo significativamente il trauma chirurgico.
L’intervento è stato condotto dal team guidato dal Direttore della struttura complessa di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Santa Maria Annunziata, con l’obiettivo di preservare la funzionalità dell’ovaio coinvolto nella neoformazione. Grazie alla ricostruzione dell’organo, la paziente ha mantenuto intatte le sue possibilità di concepire figli in futuro.
Gli esami istologici effettuati sulla cisti hanno confermato la natura benigna della lesione, permettendo alla donna di essere dimessa in sole 48 ore. Questo risultato è stato possibile anche grazie al supporto dell’équipe anestesiologica e infermieristica che ha affrontato con successo le difficoltà cardio-respiratorie legate alla compressione dei grossi vasi addominali e al sovrappeso della paziente. Alberto Mattei, Direttore del Dipartimento materno infantile della Usl Toscana centro, ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto dichiarando: “Un particolare ringraziamento va non solo all’équipe chirurgica del Santa Maria Annunziata ma soprattutto all’équipe infermieristica anestesiologica che ha permesso di superare le difficoltà cardio respiratorie che possono verificarsi nell’utilizzo dell’endoscopia in pazienti in sovrappeso e con contemporanea compressione dei grossi vasi addominali.”
Il caso sarà presentato al Congresso della Società Italiana di Ginecologia Endoscopica per illustrare la particolarità della tecnica utilizzata. L’approccio adottato rappresenta un passo avanti significativo nella chirurgia ginecologica endoscopica, dimostrando che, in situazioni selezionate, è possibile trattare masse cistiche di grandi dimensioni senza ricorrere a interventi più invasivi.
La procedura non solo ha minimizzato il trauma chirurgico, ma ha anche preservato completamente la funzione riproduttiva della paziente, evidenziando come l’applicazione di tecniche avanzate possa offrire soluzioni efficaci anche in casi complessi. Questo intervento rappresenta un esempio concreto dei progressi raggiunti nella medicina moderna e delle possibilità offerte dalla chirurgia endoscopica ginecologica.



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