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Roberto Lorenzon colto da malore mentre guida il camion: si ferma davanti all’azienda e muore. Inutili i soccorsi dei colleghi



Un malore improvviso è costato la vita a Roberto Lorenzon, 62 anni, residente a Villorba, sposato e padre di due figli. L’uomo si è sentito male nel pomeriggio di lunedì mentre si trovava alla guida del suo camion, fermo davanti al civico 7 di via Galilei a San Biagio di Callalta, presso il distaccamento dell’azienda Came, dove lavorava da qualche tempo dopo la chiusura del suo negozio di articoli per feste.



Secondo quanto ricostruito, i colleghi, non vedendolo rientrare, si sono insospettiti e sono usciti a cercarlo, trovandolo accasciato al volante del mezzo. Capito subito che si trattava di un infarto, uno di loro ha allertato il 118 e, seguendo le istruzioni fornite telefonicamente dagli operatori della centrale operativa, ha iniziato immediatamente le manovre di rianimazione cardiopolmonare.

È iniziata così una disperata corsa contro il tempo. «Hanno provato a rianimarlo per un’ora, ma purtroppo Roberto non ce l’ha fatta», ha raccontato con dolore la moglie Ada.

I sanitari hanno inviato sul posto auto medica e ambulanza partite dall’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, ma il tragitto fino a San Biagio di Callalta ha rappresentato un ostacolo determinante, vista l’ora di punta, tra le 16.05 e le 16.20. Nel frattempo, la centrale del Suem ha cercato di individuare nella zona un defibrillatore disponibile. Ogni minuto, in questi casi, può infatti fare la differenza tra la vita e la morte.

Uno dei pochi dispositivi presenti nelle vicinanze si trovava alla Skillmax, azienda specializzata nella produzione di arredi per negozi, hotel e navi, facente parte del gruppo Somec. Alle 16.10, la segreteria della ditta ha ricevuto la chiamata di emergenza e due dipendenti formati all’uso del defibrillatore sono immediatamente intervenuti, raggiungendo via Galilei in pochi minuti.

Lì sono stati affiancati dal personale sanitario, che ha preso in carico la situazione. Sebbene il defibrillatore non sia poi stato utilizzato, gli operatori del Suem hanno voluto sottolineare la tempestività e la collaborazione dell’azienda, che ha risposto con prontezza alla richiesta di aiuto.

Sul posto sono giunti anche i carabinieri per gestire la viabilità e supportare le operazioni di soccorso. Nonostante i prolungati tentativi di rianimazione, durati oltre un’ora e mezza, e il trasferimento d’urgenza al pronto soccorso in codice rosso, per Lorenzon non c’è stato nulla da fare.

La notizia della sua scomparsa ha scosso profondamente le comunità di Villorba e San Biagio di Callalta, dove l’uomo era molto conosciuto e stimato. «Era un lavoratore instancabile, un padre e un marito premuroso», ha ricordato la moglie Ada, ancora incredula per l’accaduto. «Era una persona riservata, e nonostante gestisse un negozio dedicato alle feste, non era un festaiolo. Era sempre disponibile con tutti e non si tirava mai indietro davanti a una richiesta di aiuto».



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