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Salis sfugge alla revoca dell’immunità per un solo voto: scoppia la rabbia contro chi l’ha salvata



Il Parlamento europeo ha votato per mantenere l’immunità dell’eurodeputata Ilaria Salis, con un esito molto ravvicinato: 306 voti favorevoli contro 305 contrari e 17 astenuti. Questo risultato ha suscitato un acceso dibattito tra i rappresentanti politici italiani, i quali hanno espresso le loro opinioni in merito alla decisione di non revocare l’immunità alla deputata di Alleanza Verdi Sinistra, attualmente coinvolta in un processo in Ungheria per presunti atti di violenza.



Silvia Sardone, eurodeputata della Lega e vice-segretaria del partito, ha commentato l’esito del voto, affermando: “Mancano all’appello decine di voti del Partito Popolare Europeo. Il voto è segreto, ma non ci sono dubbi che sia stato il Ppe a salvare Ilaria Salis”. Secondo Sardone, il fatto che il voto sia stato segreto ha reso impossibile conoscere esattamente come abbiano votato i membri del Ppe, ma ha sottolineato che il partito, di cui Forza Italia fa parte, ha avuto un ruolo cruciale nel sostenere Salis. Ha aggiunto: “D’altronde sappiamo bene che il Ppe e Forza Italia qui al Parlamento europeo governano con la sinistra ed è quindi facile capire chi ha salvato l’europarlamentare di estrema sinistra”.

In risposta alle accuse, Antonio Tajani, ministro degli Esteri e presidente di Forza Italia, ha dichiarato: “Le calunnie noi non le accettiamo, gli insulti non li accettiamo, non c’è nessuno che tradisce e nessuno che fa giochi strani”. Questo commento è stato rilasciato durante un convegno alla Camera, in seguito a insinuazioni da parte di Matteo Salvini, leader della Lega, riguardo a possibili voti provenienti dal centrodestra a favore di Salis.

Elisabetta Piccolotti, deputata di Avs, ha espresso soddisfazione per il risultato, affermando: “Ilaria non potrà essere processata in Ungheria, e noi avevamo ragione”. Ha sottolineato che la conferma dell’immunità rappresenta una vittoria per i valori democratici in Europa, affermando che il Parlamento europeo non è succube dell’estrema destra e che la battaglia per lo stato di diritto unisce diverse sensibilità politiche. Ha poi aggiunto: “Chi vuole sostituire le nostre democrazie con ingiuste autocrazie oggi ha perso”.

Anche Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, leader di Avs, hanno commentato il voto, definendolo una “bella giornata per chi crede nello Stato di Diritto”. Hanno espresso il loro sostegno a Salis, dichiarando che un processo in Ungheria non avrebbe garantito i diritti della difesa. Hanno esortato Salvini e i suoi sostenitori a “darsi una calmata”, sottolineando che l’Europa è lo spazio dei diritti e della democrazia.

Al contrario, Licia Ronzulli, senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, ha criticato duramente la decisione del Parlamento europeo, affermando: “Il Parlamento europeo ha trasformato l’immunità in impunità”. Ha descritto il voto come uno schiaffo alla giustizia, sostenendo che l’Europa ha perso un’occasione per difendere la coerenza delle sue istituzioni. Secondo Ronzulli, la decisione dimostra che le garanzie legali sono rispettate solo quando conviene alla sinistra, e ha concluso dicendo: “Oggi non è stata salvata la democrazia, ma solo una compagna di partito”.

Carlo Calenda, leader di Azione, ha chiesto che Ilaria Salis venga processata in Italia, esprimendo preoccupazione per le accuse di violenza che non possono essere ignorate per motivi politici. Ha scritto su X: “Le imputazioni riguardanti atti di violenza non possono essere lasciate cadere per ragioni politiche”.

Il voto del Parlamento europeo ha quindi riacceso il dibattito sull’immunità parlamentare e sulla sua applicazione, con le diverse reazioni dei partiti italiani che riflettono le tensioni politiche interne ed europee. Le dichiarazioni dei vari esponenti politici evidenziano le divisioni e le posizioni contrastanti riguardo alla giustizia e alla responsabilità politica, mentre la questione di Ilaria Salis continua a essere al centro dell’attenzione mediatica e politica.



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