​​


Sandro Bigozzi, identificato il paracadutista morto dopo un lancio a Montecompatri



Un drammatico evento ha scosso il mondo del paracadutismo: Sandro Bigozzi, esperto del settore e istruttore di lunga data, ha perso la vita durante un lancio avvenuto sabato 6 settembre 2025. L’incidente si è verificato in un campo di volo situato in via Prenestina Nuova, nella zona di Montecompatri, a pochi chilometri dalla capitale. L’atleta, originario di Grosseto, era un volto noto nel panorama sportivo e sui social network, dove condivideva regolarmente immagini e video delle sue imprese.



Il tragico episodio è accaduto intorno alle 13, mentre Bigozzi si trovava in volo a circa 1500 metri di altezza. Nonostante la sua vasta esperienza e i numerosi brevetti conseguiti nel corso degli anni, qualcosa è andato storto. Secondo le prime ricostruzioni, il paracadutista avrebbe tentato di aprire il paracadute principale senza successo. Resosi conto del pericolo, avrebbe cercato di attivare anche il dispositivo di emergenza, ma purtroppo non è riuscito a evitare lo schianto. Il corpo è stato trovato nei pressi della vegetazione adiacente alla pista di atterraggio.

Le autorità hanno subito avviato le indagini per chiarire le cause dell’incidente. Al momento non ci sono certezze su cosa abbia provocato il malfunzionamento del paracadute. Per ottenere risposte più precise, è stata disposta un’autopsia sul corpo di Bigozzi, che potrebbe fornire ulteriori dettagli utili agli investigatori.

Sandro Bigozzi, 49 anni, era una figura di riferimento nel mondo del paracadutismo. Con oltre 5651 lanci registrati, come indicato nella sua biografia su Instagram, aveva accumulato un’esperienza straordinaria. Sul suo profilo social, seguito da più di 51mila persone, condivideva regolarmente video e immagini delle sue imprese sportive. Proprio poche ore prima della tragedia, aveva pubblicato alcune storie che ritraevano i momenti salienti di uno dei suoi ultimi voli. Tra queste, un video e alcuni frame che documentavano la preparazione al lancio.

L’atleta era particolarmente legato ai cieli della Maremma Toscana, dove spesso si lanciava in tandem sopra il mare. Nonostante la sua passione per il paracadutismo, la vita di Bigozzi non si limitava allo sport. Lavorava come rappresentante per una casa farmaceutica e viveva con la moglie e due figlie piccole.

Nel corso della sua carriera, aveva partecipato a competizioni di alto livello, tra cui l’International Canopy Piloting Championship (ICPC). In un post pubblicato lo scorso 26 luglio sui suoi social, aveva descritto questa esperienza come “la Formula 1 del paracadutismo”, sottolineando il livello straordinario della gara. “Porto a casa tanti punti ma non di sutura, il materiale tutto intero. Sono felicissimo perché certe esperienze vanno vissute, ed io ho ancora la ghiaia tatuata ovunque”, aveva scritto con entusiasmo.

La comunità del paracadutismo e gli appassionati che seguivano Bigozzi sui social sono rimasti profondamente colpiti dalla notizia della sua morte. Numerosi messaggi di cordoglio e ricordi affettuosi sono stati condivisi online da amici, colleghi e fan, che hanno voluto rendere omaggio alla sua passione e al suo talento.

Mentre le indagini continuano per fare luce su quanto accaduto, la scomparsa di Sandro Bigozzi lascia un vuoto nel mondo dello sport e nella vita delle persone che lo conoscevano. La sua dedizione al paracadutismo e la sua capacità di trasmettere emozioni attraverso i social rimarranno impressi nella memoria di chi lo seguiva e ammirava.



Add comment