La vittoria di Olly a Sanremo 2025 divide il pubblico. Mentana accende la discussione con un post sulla manager Marta Donà.
La 75ª edizione del Festival di Sanremo si è conclusa con la vittoria di Olly e la sua intensa Balorda nostalgia. Il giovane artista genovese, appena 23enne, ha conquistato pubblico e critica grazie a una performance carica di emozione e autenticità. La sua canzone, una ballata autobiografica che esplora il tema della nostalgia per un passato irrecuperabile, ha toccato corde profonde nell’animo degli spettatori, diventando rapidamente un fenomeno virale.
Fin dalle prime serate, Olly ha dimostrato una presenza scenica sorprendente e una capacità interpretativa matura per la sua età. Questo gli ha permesso di emergere tra i grandi nomi in gara, come Lucio Corsi, Brunori Sas, Fedez e Simone Cristicchi, raggiungendo il primo posto nella Superfinale con il 31% dei voti.
Una vittoria annunciata ma non senza polemiche
La vittoria di Olly, sebbene attesa da molti, ha scatenato un’ondata di polemiche. Tutto è iniziato con un post di Enrico Mentana, che ha sollevato dubbi sulla figura della manager Marta Donà, già legata ad altri vincitori delle passate edizioni del Festival.
Nel suo messaggio, Mentana ha scritto:
“Sanremo 2022 Maneskin: manager Marta Donà. Sanremo 2023 Marco Mengoni: manager Marta Donà. Sanremo 2024 Angelina Mango: manager Marta Donà. Sanremo 2025 Olly: manager ancora lei, Marta Donà. L’altro giorno, qui, avevo detto di tenere sott’occhio questi due (Olly e Lucio Corsi)… Ha vinto chi andava votato col numero 15, lo stesso che aveva un anno fa Angelina Mango, e l’anno prima Marco Mengoni.”
Le parole del giornalista hanno acceso un acceso dibattito sui social, dove molti utenti hanno commentato con toni critici e sarcastici. Alcuni hanno accusato il Festival di essere pilotato, mentre altri hanno difeso la vittoria di Olly, attribuendola al suo talento e alla capacità di connettersi con il pubblico più giovane.
Il web si divide: accuse e difese
Il post di Mentana ha scatenato una vera e propria tempesta mediatica. Tra i commenti più critici, c’è chi si è lamentato del sistema di voto, definendolo poco trasparente:
“E vabbè… Allora perché ci fanno votare se poi decidono i giornalisti e le radio? Tutto truccato?”
Altri, invece, hanno minimizzato le accuse, ironizzando sulle parole del giornalista:
“Ti sarebbe piaciuto scovarli a te questi talenti invece… Gomblotto ma per favore Mentana vai a letto.”
Non sono mancati commenti che hanno sottolineato il divario generazionale nella scelta del vincitore:
“Ma volete capire che hanno votato i ragazzini? Giorgia è già vecchia per loro e sarà sempre così ormai.”
Tuttavia, c’è anche chi ha difeso Olly, sostenendo che la sua canzone meritasse il successo:
“Io credo che non sia uno scandalo se non vincono i soliti. La canzone di Olly non è affatto brutta, ma tanto alla gente non va mai bene niente.”
Marta Donà: il filo conduttore delle vittorie
Non è la prima volta che il nome di Marta Donà viene associato a polemiche sul Festival. La manager, che ha curato gli interessi di artisti come i Maneskin, Marco Mengoni e Angelina Mango, sembra essere una figura centrale nelle ultime edizioni di Sanremo. Questo ha alimentato sospetti e teorie complottiste, sebbene non ci siano prove concrete a sostegno di queste accuse.
Olly e il peso della vittoria
Nonostante le polemiche, Olly si gode il momento di gloria. La sua Balorda nostalgia ha già raggiunto il primo posto su Spotify, confermandosi come una delle canzoni più ascoltate del Festival. Il giovane artista ha dimostrato di saper reggere la pressione e di essere pronto a portare avanti una carriera luminosa.
Add comment