Il governo federale della Germania ha dato il via libera a un disegno di legge che ridefinisce le regole della leva militare, puntando su un modello di servizio volontario con meccanismi che consentirebbero un’eventuale reintroduzione dell’obbligatorietà. La proposta, presentata dal ministro della Difesa Boris Pistorius, si inserisce in un contesto di rafforzamento della Bundeswehr di fronte alle nuove sfide di sicurezza internazionale.
Illustrando i contenuti della riforma, Pistorius ha sottolineato: “Una Bundeswehr efficiente richiede un Paese efficiente”, aggiungendo che “un esercito forte, in termini di personale e attrezzature, è il mezzo più efficace per prevenire le guerre”.
Il ministro ha ribadito che la nuova normativa, in discussione in vista della riunione di gabinetto, prevede inizialmente un servizio su base volontaria. L’obiettivo del piano è di incrementare il numero dei soldati permanenti e professionisti fino ad almeno 260mila entro il 2035, e a 460mila considerando anche i riservisti.
Secondo il Ministero della Difesa tedesco, il rafforzamento delle forze armate rappresenta una risposta necessaria alle crescenti minacce globali. Tuttavia, affinché diventi effettiva, la proposta di legge dovrà ottenere l’approvazione del Parlamento.
Il nuovo modello prevede che, a partire dal 2026, tutti i giovani ricevano un questionario informativo dalla Bundeswehr. Per gli uomini la compilazione sarà obbligatoria, mentre per le donne resterà facoltativa, in conformità con la Costituzione tedesca. Le domande riguarderanno lo stato di salute, il livello di istruzione e l’eventuale disponibilità a prestare servizio.
Il governo mira ad attirare circa 100mila nuove reclute entro il 2030. Se questo traguardo non venisse raggiunto, il disegno di legge prevede la possibilità per il Bundestag di reintrodurre la coscrizione obbligatoria tramite un semplice emendamento. In quel caso, tutti i maschi nati dal 2008, già registrati attraverso il questionario, diverrebbero automaticamente idonei al servizio militare.
Il cancelliere federale Friedrich Merz, pur sostenendo il progetto, ha lasciato aperta la porta a modifiche future: “Se ci rendiamo conto che è necessario apportare modifiche, lo faremo. Questo è già previsto dalla legge”.
Non sono mancate le critiche interne, soprattutto da parte di esponenti della Cdu. Il presidente della commissione difesa Thomas Röwekamp ha dichiarato che “non ci si può difendere con dei questionari”, mentre il deputato Norbert Röttgen, intervistato da Redaktionsnetzwerk Deutschland, ha espresso dubbi sulla solidità del piano: “Non ci sono cifre o scadenze su ciò che deve essere realizzato e quando, in modo da poter adottare misure se gli obiettivi non vengono raggiunti”.
Sul fronte opposto, il leader dei giovani socialdemocratici (Juso) Philipp Türmer ha respinto con decisione ogni ipotesi di ritorno alla leva obbligatoria. In un’intervista all’emittente Ntv, ha spiegato: “Siamo anche contrari alle opzioni previste dalla legge che possono essere attivate per reintrodurre il servizio obbligatorio. Abbiamo bisogno di una decisione chiara ora, e questa decisione deve essere a favore del servizio volontario”.
Un’opinione diversa arriva dall’Associazione dei riservisti. Il presidente Patrick Sensburg ha riconosciuto il valore della riforma come primo passo positivo, ma ha anche evidenziato i limiti del servizio volontario: “Tuttavia, questo servizio militare volontario non sarà sufficiente a garantire che abbiamo abbastanza riservisti per far fronte ai compiti di politica di sicurezza del nostro tempo”.
Sensburg ha ricordato come l’associazione chieda dal 2015 il ripristino della coscrizione obbligatoria, ribadendo che “solo il servizio militare obbligatorio garantirà infatti il reclutamento di un numero sufficiente di riservisti per i prossimi anni, consentendo alle nostre forze armate di crescere e aumentando così la capacità deterrente del nostro Paese”.
Parallelamente, il governo tedesco ha previsto un pacchetto di incentivi per rendere più attrattivo il servizio volontario. A partire dall’estate, le reclute che aderiranno inizieranno con compiti di sorveglianza e sicurezza, ricevendo formazione pratica e specializzata. Tra i corsi disponibili ci saranno addestramento con droni, lezioni di lingua, sostegno economico per la patente di guida e attività sportive organizzate.
La riforma, fortemente voluta dal ministro Pistorius, rappresenta dunque un tentativo di conciliare le esigenze di difesa nazionale con i principi di libertà individuale. Il dibattito politico rimane aperto, diviso tra chi sostiene il volontariato come unica strada e chi invece ritiene inevitabile il ritorno a una leva obbligatoria per garantire la sicurezza del Paese.



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