Achille Occhetto, ultimo segretario del Partito Comunista Italiano, ha recentemente espresso un appello urgente per l’unità tra le forze progressiste italiane, sottolineando la necessità di unire le opposizioni per affrontare le attuali sfide politiche. In un’intervista rilasciata a Repubblica, Occhetto ha avvertito che continuare a dividersi renderà impossibile qualsiasi vittoria politica. La sua posizione è chiara: l’unità è fondamentale non solo per i progressisti, ma per la stessa democrazia in Italia.
Occhetto ha iniziato il suo intervento riconoscendo un crescente malcontento nella società nei confronti delle politiche economiche e sociali attuate dal governo attuale. “Io comincio a intravedere nella società un’articolata e sempre più forte avversione alle politiche economiche e sociali del governo”, ha dichiarato. Ha notato che le varie sinistre, comprese quelle più moderate, sono attive e stanno lottando, nonostante le difficoltà. Tuttavia, ha espresso il suo disaccordo con il diffuso scetticismo che caratterizza il dibattito politico attuale, ritenendolo fonte di illusioni e vaghe allusioni.
Il messaggio di Occhetto è chiaro: è necessario superare il ritardo nell’elaborazione di una proposta unitaria di governo. “C’è ancora un colpevole ritardo nel presentare, hic et nunc, una proposta unitaria di governo e nell’assumere davanti al Paese un esplicito impegno a correre insieme alle prossime elezioni nazionali”, ha avvertito. Secondo lui, non si è compresa la gravità della situazione storica che minaccia i valori fondamentali della democrazia. “Ci sono momenti inderogabili in cui la fantasia politica può aiutare i diversi a trovare le ragioni di uno sforzo comune, volto a salvare la democrazia”, ha aggiunto.
Occhetto ha sottolineato che l’unità dovrebbe essere un obiettivo condiviso da tutte le forze progressiste. Ha avvertito che i rischi a livello europeo e mondiale sono crescenti e che il Partito Democratico (Pd) deve comunicare chiaramente che non è in gioco solo l’alternativa di sinistra, ma un’ampia “alleanza democratica” a difesa dello Stato di diritto.
Il suo discorso ha toccato anche il tema dell’“onda nera” e del nuovo fascismo, evidenziando come la democrazia sia sotto attacco da parte di leader di destra, da Donald Trump a Viktor Orban, fino a Giorgia Meloni. In particolare, ha menzionato la riforma della giustizia, avvertendo che “alcuni dei principi costituzionali, a partire dall’equilibrio fra i poteri dello Stato, sono sotto attacco”.
Occhetto ha quindi esortato a “aprire subito il cantiere del programma” per concordare i punti su cui impegnarsi in modo unitario. Ha anche sottolineato la necessità di mantenere le specificità di ciascuna forza politica, ricordando che un programma di governo non può includere tutte le aspirazioni di ogni partito. “Deve definire le priorità”, ha spiegato, lanciando un chiaro messaggio a leader come Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, invitandoli a unirsi a questa iniziativa.
L’appello di Occhetto si inserisce in un contesto politico complesso, in cui le divisioni tra le forze di sinistra possono compromettere la loro capacità di opporsi efficacemente al governo. La sua richiesta di unità è un richiamo a superare le rivalità interne e a costruire un fronte comune. La situazione attuale richiede, secondo lui, una risposta politica coesa e strategica, in grado di affrontare le sfide che si profilano all’orizzonte.



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