Le ultime statistiche sulle intenzioni di voto rivelano un panorama politico in cambiamento. In particolare, Fratelli d’Italia, attualmente il partito dominante, ha registrato una flessione di sette decimi, portandosi al 28,1%. Nonostante mantenga il primato, la sua leadership sembra indebolirsi, mentre il Partito Democratico si stabilizza al 22,3%. Anche il Movimento 5 Stelle ha subito un leggero calo, fermandosi al 12,6%.
Il partito guidato da Giorgia Meloni continua a essere la forza politica più votata, ma non riesce a superare la soglia simbolica del 30%, un risultato che segna un decremento rispetto alle precedenti rilevazioni. Questo andamento riduce la distanza dal Partito Democratico, che ha perso solo due decimi. Le elezioni regionali del 2025, previste in Valle d’Aosta, Marche, Campania, Calabria, Toscana, Puglia e Veneto, rappresenteranno un importante banco di prova per valutare la capacità del Pd di avvicinarsi al centrodestra.
Per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle, il decremento dello 0,3% lo mantiene in un intervallo tra il 12% e il 13%. La sua forza sarà messa alla prova nelle prossime tornate elettorali locali, dove il suo ruolo all’interno della coalizione progressista potrà emergere con maggiore chiarezza.
Nella coalizione di maggioranza, Forza Italia e Lega mostrano una stabilità sostanziale, con un incremento marginale dello 0,1%, raggiungendo rispettivamente l’8,4% e l’8,7%. Nei prossimi mesi, queste forze politiche si concentreranno principalmente sulla selezione dei candidati per le regioni chiave. La Lega, in particolare, punta a presentare un proprio candidato per il post Zaia in Veneto, mentre in Campania e Puglia le trattative si prospettano più complesse.
Tra i partiti minori, si segnala la crescita di Azione, che guadagna mezzo punto, attestandosi al 3,1%. Questo risultato le consente di superare la soglia di sbarramento, anche se la distanza rispetto ad Alleanza Verdi-Sinistra, che si attesta al 6,9% con una lieve flessione dello 0,1%, rimane significativa. Italia Viva è in discesa, nonostante un incremento dello 0,4%, fermandosi all’1,9%.
I partiti minori si mostrano stabili o quasi: +Europa si attesta all’1,3%, Democrazia Sovrana e Popolare all’1,1% con un aumento dello 0,1%, e Rifondazione Comunista cresce allo 0,9% (+0,2%). Completano il quadro Noi Moderati (0,9%), Movimento Drin Drin (0,7%) e Potere al Popolo (0,6%).
Questo sondaggio evidenzia la solidità del centrodestra al governo, ma al contempo mostra segnali di logoramento e lievi spostamenti che potrebbero rivelarsi decisivi nei prossimi mesi. Le dinamiche politiche attuali suggeriscono che il panorama possa ulteriormente evolversi, soprattutto in vista delle elezioni regionali, che rappresenteranno un test cruciale per tutte le forze in campo.
In particolare, l’attenzione sarà rivolta alla capacità del Partito Democratico di capitalizzare su eventuali discontenti verso il governo attuale e di attrarre elettori indecisi o delusi. Le elezioni regionali offriranno un’opportunità per analizzare come le varie forze politiche risponderanno alle sfide locali e come queste risposte influenzeranno le dinamiche politiche nazionali.



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