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Sparano a una gamba per portargli via lo scooter su via Marina: condanna estesa al complice



Il 29 marzo 2023, un episodio di violenza ha scosso Napoli, quando un ingegnere è stato colpito alla gamba durante una rapina avvenuta in un distributore di benzina situato in via Nuova Marina. La rapina, immortalata da una telecamera di sicurezza, ha mostrato l’ingegnere arrivare a bordo del suo motorino per fare rifornimento. Pochi istanti dopo, è stato affiancato da due giovani a volto coperto, anch’essi in sella a uno scooter. Nonostante il tentativo di resistere, l’ingegnere è stato ferito da un colpo di pistola esploso da uno dei rapinatori, che sono poi fuggiti.



Le immagini della rapina hanno rapidamente fatto il giro della rete, generando un forte clamore e indignazione tra i cittadini. A distanza di pochi mesi dall’accaduto, le autorità sono riuscite a identificare e arrestare i due responsabili. Entrambi i giovani sono stati condannati a sei anni di reclusione. Questa pena, secondo quanto riportato, è stata oggetto di critiche da parte di alcuni esponenti politici.

Il deputato Francesco Emilio Borrelli, appartenente all’Alleanza Verdi-Sinistra, ha espresso il suo disappunto riguardo alle sentenze, definendole “pene ridicole” che “premiano i carnefici ed umiliano e mortificano le vittime”. Borrelli ha sottolineato come il territorio sia “sotto l’assedio di questi giovani criminali”, i quali, a suo dire, continuano a seminare terrore e a mettere in pericolo la vita delle persone. Ha aggiunto che il sistema giudiziario sembra trattare questi delinquenti come se avessero commesso solo una “marachella”, piuttosto che reati gravi.

La condanna di sei anni, secondo il deputato, non rappresenta un deterrente efficace per prevenire futuri crimini. Anzi, ha sostenuto che tali pene potrebbero incentivare comportamenti criminali, poiché i giovani delinquenti potrebbero non temere le conseguenze delle loro azioni.

Questo caso ha riacceso il dibattito sulla sicurezza in Napoli e sulle misure necessarie per affrontare il problema della criminalità giovanile. Molti cittadini si sono espressi in merito, chiedendo interventi più severi e misure preventive per garantire la sicurezza pubblica. Le preoccupazioni riguardano non solo le rapine, ma anche il crescente numero di episodi violenti che coinvolgono giovani, spesso armati e pronti a utilizzare la violenza per raggiungere i loro obiettivi.

In un contesto in cui la paura di essere vittime di reati è palpabile, la richiesta di una maggiore protezione da parte delle forze dell’ordine è diventata una priorità per molti residenti. Diverse associazioni locali hanno avviato campagne per sensibilizzare l’opinione pubblica e sollecitare le istituzioni a prendere provvedimenti concreti.

Il dibattito sulla giustizia e le pene inflitte ai minori e ai giovani adulti è complesso e sfaccettato. Da un lato, c’è la necessità di punire severamente i reati per dissuadere comportamenti violenti; dall’altro, c’è la questione della riabilitazione e del reinserimento sociale dei giovani delinquenti. Le opinioni sono spesso divise, e trovare un equilibrio tra giustizia e riabilitazione rimane una sfida per il sistema legale.



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