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Stephen Stanko, condannato per omicidi nel 2005, è stato giustiziato con un’iniezione letale nel carcere di Columbia, in South Carolina, dopo aver chiesto perdono



Nel carcere di Columbia, in South Carolina, è stata eseguita ieri, venerdì 13 giugno, la condanna a morte di Stephen Stanko, 57 anni, mediante iniezione letale. L’uomo era stato condannato alla pena capitale per due distinti omicidi commessi nel 2005. L’esecuzione è avvenuta alle ore 18:00 locali e si è conclusa alle 18:34, dopo una dichiarazione finale in cui il condannato ha chiesto perdono per i suoi crimini.



I reati per i quali Stanko è stato condannato risalgono al 2005. In quell’anno, nella contea di Horry, l’uomo aveva assassinato un suo amico per poi appropriarsi del denaro presente sul conto bancario della vittima. Nello stesso giorno, nella contea di Georgetown, aveva strangolato la sua compagna all’interno della loro abitazione, dopo aver abusato della figlia adolescente di lei. La ragazza era sopravvissuta nonostante una grave ferita alla gola.

Prima dell’esecuzione, durata complessivamente 34 minuti, Stanko ha pronunciato una dichiarazione finale di tre minuti e mezzo. Nel suo discorso ha chiesto perdono alle famiglie delle vittime e ha espresso il desiderio che la sua morte possa portare loro sollievo. Ha inoltre affermato: “Ho vissuto circa 20.973 giorni, ma vengo giudicato solo per uno”, riferendosi al giorno in cui ha commesso i crimini.

L’esecuzione di Stanko rappresenta la sesta effettuata nello Stato della South Carolina negli ultimi nove mesi, dopo una pausa durata 13 anni a causa della difficoltà nel reperire i farmaci necessari per l’iniezione letale. Per questa esecuzione è stato utilizzato il pentobarbital, un sedativo diverso rispetto a quelli impiegati in passato. Secondo i testimoni presenti, un secondo dosaggio del farmaco è stato somministrato 13 minuti dopo l’inizio della procedura.

Inizialmente, il condannato aveva scelto il plotone d’esecuzione come metodo per portare a termine la pena capitale. Tuttavia, ha successivamente cambiato idea in seguito ai risultati di un’autopsia effettuata su un altro detenuto giustiziato con questo metodo, che avevano evidenziato come i colpi avessero solo sfiorato il cuore della vittima.

Gli ultimi tentativi di appello presentati da Stanko presso i tribunali federali sono stati respinti prima dell’esecuzione. I ricorsi contestavano la correttezza della procedura di iniezione letale, ma non hanno avuto successo. Anche il governatore dello Stato, Henry McMaster, ha negato la clemenza poco prima dell’esecuzione.

La ripresa delle esecuzioni nello Stato è stata possibile grazie all’approvazione di una legge che garantisce l’anonimato dei fornitori dei farmaci utilizzati per le iniezioni letali. Questo cambiamento legislativo ha permesso alla South Carolina di superare le difficoltà logistiche legate alla somministrazione della pena capitale. Negli ultimi 50 anni, nessun governatore dello Stato ha concesso la grazia a un condannato.

L’esecuzione di Stephen Stanko riporta l’attenzione sul dibattito riguardante la pena di morte negli Stati Uniti e sulle modalità con cui viene eseguita. La vicenda rappresenta un caso emblematico delle controversie etiche e legali legate a questa pratica ancora in vigore in molti Stati americani.



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