L’ospedale di Imperia è al centro di una vicenda dolorosa: nella notte tra giovedì e venerdì un neonato è tragicamente deceduto all’interno della sala parto del reparto di ostetricia e ginecologia. La giovane mamma, 26 anni, era giunta in ospedale nelle ultime fasi di una gravidanza regolare, in buone condizioni generali.
Secondo le prime ricostruzioni fornite dall’Asl 1 Imperiese, la nascita si è rivelata subito drammatica: il bebè è venuto al mondo privo di battito cardiaco. Questo epilogo, descritto dai medici come un “incidente acuto”, ha provocato sgomento nel personale e un immediato intervento degli specialisti presenti in sala parto .
A gestire il travaglio era presente un medico “gettonista”, professionista esterno assunto a chiamata dall’Asl per fronteggiare la storica carenza di personale nei punti nascite del Ponente ligure . Questa circostanza è oggi al centro dell’attenzione investigativa, insieme alle modalità operative adottate durante il parto.
L’azienda sanitaria ha avviato immediatamente un’indagine interna, per ricostruire in dettaglio le fasi del travaglio e verificare il rispetto delle procedure cliniche. Parallelamente, la Procura della Repubblica di Imperia ha aperto un fascicolo per omicidio colposo: sei operatori sanitari – tra medici e infermieri – risultano indagati, in un atto dovuto finalizzato all’espletamento delle verifiche tecniche necessarie .
Il fascicolo aperto dal PM, individuato in base a notizie giornalistiche come Lorenzo Fornace, prevede l’iscrizione degli indagati senza pregiudizio sulla loro posizione, in attesa di evidenze oggettive . Tra gli elementi fondamentali su cui si concentreranno gli accertamenti vi sono i tracciati monitorati durante le ultime fasi del travaglio—primo fra tutti il cardiotocogramma e il partogramma, che documentano il battito cardiaco fetale e l’andamento dinamico del travaglio stesso .
Per stabilire le cause esatte del decesso, la Procura ha disposto l’autopsia sulla salma del neonato, affidata a due periti dell’Istituto Giannina Gaslini di Genova. L’esame dovrà chiarire se si è trattato di una complicanza imprevedibile o se sussistano responsabilità dovute a eventuali omissioni, ritardi o errori sanitari .
In una nota ufficiale, l’Asl 1 Imperiese ha espresso “cordoglio” per il dramma che ha colpito la famiglia, precisando di essere “a completa disposizione dell’autorità giudiziaria” e di aver avviato verifiche interne immediate .
Fluidità e trasparenza sono elementi centrali per il prosieguo dell’inchiesta. Ora, oltre alle relazioni cliniche e ai tracciati, sarà essenziale raccogliere testimonianze degli operatori presenti in sala e valutare il curriculum e la familiarità del medico “gettonista” con la struttura e i protocolli locali: l’esperienza del professionista, giunto da Cagliari e al suo primo turno a Imperia, risulta infatti sotto esame .
La comunità di Imperia è rimasta profondamente segnata dall’evento, in particolare la giovane coppia, per la quale è iniziata una fase di attesa che mescola dolore e speranza di chiarezza. Le famiglie coinvolte confidano nella magistratura per ottenere chiarezza sui fatti, nel pieno rispetto dei tempi tecnici dell’autopsia e delle analisi successive.
Il percorso giudiziario proseguirà valutando i risultati degli esami autoptici, la consistenza dei dati clinici e il grado di conformità delle condotte dei sanitari rispetto alle linee guida e ai protocolli. A quel punto si potrà stabilire se il tragico epilogo sarebbe potuto essere evitato o se, al contrario, rientrava in una serie di circostanze imprevedibili.
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