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Tragedia della Funivia Faito, la moglie di Carmine Parlato ai funerali: “Non fu una fatalità”.



Castellammare di Stabia ha dato l’ultimo saluto a Carmine Parlato, il macchinista dell’Eav morto nel tragico crollo della cabina della Funivia del Faito il 17 aprile. Le esequie si sono tenute nella Cattedrale del comune, riempita da una folla commossa, e hanno visto la partecipazione dei gonfaloni della Città Metropolitana, di Castellammare di Stabia e di Vico Equense. I due comuni hanno proclamato il lutto cittadino in segno di rispetto e dolore condiviso.



La tragedia, avvenuta giovedì scorso, ha provocato la morte di quattro persone. Oltre a Carmine Parlato, hanno perso la vita i coniugi inglesi Elaine Margaret e Derek Winn, rispettivamente di 58 e 65 anni, e la giovane arabo-israeliana Janan Suliman, di 25 anni. Thabet Suliman, il fratello di quest’ultima, è l’unico sopravvissuto ed è attualmente ricoverato in gravi condizioni all’Ospedale del Mare di Ponticelli, avendo riportato lesioni alle gambe.

Le indagini sulla vicenda sono condotte dalla Squadra Mobile di Napoli, sotto la supervisione della Procura di Torre Annunziata, guidata dal procuratore Nunzio Fragliasso. Quattro persone sono state iscritte nel registro degli indagati: Marco Imparato, responsabile dell’esercizio e manutenzione della funivia, Pasquale Sposito, direttore generale, e i dipendenti dell’Ente Autonomo Volturno Giancarlo Gattuso e Pasquale di Pace.

Durante i funerali, Elvira, la moglie di Carmine Parlato, ha chiesto giustizia per il marito e le altre vittime. Ha dichiarato: “Carmine, sarò la tua voce – ha detto – terminati i momenti del plauso, viene il momento della giustizia. Avete strappato Carmine alla vita. Questa tragedia merita risposta. Avete tolto la vita a chi stava portando il pane a casa e a chi stava vivendo un momento di svago sul nostro territorio”. Ha sottolineato che non si può accettare che l’accaduto sia stato una semplice fatalità, chiedendo che chi ha agito con negligenza ne risponda.

Anche il prefetto di Napoli, Michele di Bari, era presente alla cerimonia funebre. Ha espresso fiducia negli organi inquirenti, affermando: “Noi dobbiamo affidarci con fiducia agli organi inquirenti che stanno agendo in maniera encomiabile e rapida – ha detto – e noi tutti attendiamo la verità”. Ha inoltre sottolineato l’importanza di sostenere la famiglia di Parlato in questo momento difficile.

In rappresentanza del sindaco Gaetano Manfredi, era presente Giuseppe Tito, consigliere della Città Metropolitana con delega al Monte Faito e sindaco di Meta di Sorrento. Ha dichiarato: “Questo è il momento del raccoglimento e della preghiera – ha detto – ma subito dopo occorrerà lavorare, tutti insieme, con il sindaco Vicinanza, con la ‘famiglia’ della Funivia e con tutta la cittadinanza, per far ripartire Castellammare affinché torni a esercitare il suo ruolo di hub strategico per la penisola sorrentina, i Monti Lattari e per tutta la Città Metropolitana”.

L’europarlamentare Sandro Ruotolo e il deputato Marco Sarracino del Partito Democratico hanno partecipato alle esequie, esprimendo cordoglio e sottolineando la necessità di verità e giustizia. “Le parole della moglie di Carmine, Elvira, ci chiamano a una responsabilità ancora più grande: ‘Avete strappato Carmine alla vita negandogli i sogni futuri. A noi tocca sopravvivere a questo dolore immane. La morte di Carmine e delle altre vittime merita risposte. Questo non è stato un caso. I suoi colleghi e chi doveva proteggere i viaggiatori si assumano le proprie responsabilità. È il momento della verità. È il momento della giustizia. Chi ha sbagliato, paghi. Quello che è successo non è una fatalità’. Quattro vite spezzate gridano una verità che non possiamo più ignorare: in Italia la sicurezza sul lavoro è ancora considerata un costo, mai un investimento.”



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